UK: Cameron spinge i Tory a sostenere i matrimoni gay

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Di Massimo Mele il 6 Ottobre 2011. Nessun commento

David Cameron, primo ministro conservatore dell’Inghilterra, conferma il suo convinto sostegno ai matrimoni gay.

Già all’inizio dell’anno Cameron aveva proposto una riforma che permettesse alle persone omosessuali di potersi sposare e di poterlo fare anche in Chiesa (vedi sotto). Ora, davanti al congresso dei Tory, i conservatori inglesi, rilancia la proposta e la motiva da conservatore:

A chiunque nutra delle riserve sul matrimonio gay dico questo: sì, è una questione di uguaglianza, ma anche di qualcos’altro: di impegno. I conservatori credono nei legami che ci tengono uniti; credono che la società è più forte quando promettiamo di badare l’un l’altro. Ecco perché non sostengo la necessità dei matrimoni gay “nonostante” sia conservatore. Ma li supporto proprio in quanto conservatore.

Una realtà molto lontana dall’italica nazione di Berlusconi che, tra un processo e l’altro, assediato da escort, mafiosi e spacciatori, trova ancora il coraggio di sparare cazzate: questa mattina, rispetto alla possibilità di cambiare il nome alla PdL, che di libertà aveva veramente poco, ha detto
«Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo sarebbe Forza Gnocca!».
Il vecchio porco perde il pelo (… e se lo ritrapianta!!) ma non il vizio (nessuno dei tanti che ha!). Consoliamoci rileggendo un articolo di Repubblica del Febbraio 2011 sulle dichiarazioni di cameron in favore dei matrimoni gay

Sui gay la svolta di Cameron “Matrimoni anche in chiesa”

Un matrimonio tra “marito e marito”, o tra “moglie e moglie”, potrà essere celebrato in chiesa nell´Inghilterra del 2011. Il laburista Tony Blair aveva avviato la svolta introducendo sette anni fa le “unioni civili” fra coppie dello stesso sesso, che davano agli omosessuali gli stessi diritti legali degli eterosessuali sposati in materia di eredità, pensione e status sociale. Ma ora, nel quadro di una ulteriore riforma proposta dal conservatore David Cameron, le coppie gay potranno essere unite da un vero e proprio matrimonio religioso, salendo all´altare, se lo desiderano, esattamente come le coppie etero. È la fine dell´ultimo tabù, in una società che ha fatto passi da gigante da quando nell´Ottocento Oscar Wilde venne processato e sbattuto in una prigione di Londra per omosessualità. La riforma si articola su due piani. Da un lato, i gay acquisiranno il diritto legale di chiamare “marito”, nel caso delle coppie omosessuali, e “moglie”, nel caso delle coppie lesbiche, il partner con cui firmano un accordo di “unione civile”. Dall´altro lato, quella unione non sarà più necessariamente “civile”. Cadrà infatti il divieto di usare testi biblici e riferimenti religiosi per la cerimonia e il fatidico sì tra gay potrà essere pronunciato non solo in municipio, come è attualmente obbligatorio, bensì ovunque compresi i luoghi di culto, chiese, sinagoghe, moschee. Naturalmente, perché ciò avvenga, bisognerà che il luogo di culto sia d´accordo. La Chiesa anglicana, così come quella cattolica d´Inghilterra, fino ad ora si è formalmente opposta a unioni religiose tra gay, e pure il rabbinato e le autorità islamiche hanno messo il veto. Ma qualcosa sta mutando anche in tale ambito. L´ala liberale della chiesa anglicana preme da tempo per permettere ai propri fedeli di celebrare un matrimonio gay in chiesa. Altre confessioni protestanti presenti nel Regno Unito, come i Quaccheri e gli Unitari, chiedono espressamente di poterlo fare. E analoga è la posizione degli ebrei riformisti. Il progetto verrà presentato questa settimana dal ministro della Parità, Lynne Featherstone, secondo indiscrezioni riportate ieri in prima pagina dal Sunday Times. Legalizzare i matrimoni gay, e offrire loro la possibilità di una cornice religiosa, è un cavallo di battaglia dei liberal-democratici, partner dei conservatori nel governo guidato da Cameron, ma lo stesso premier e alti esponenti dei Tory si sono da tempo detti a favore dell´iniziativa. In Gran Bretagna finora 26 mila coppie gay si sono “sposate” con il patto di unione civile, ma si prevede che diventeranno molte di più una volta approvata la legge sui matrimoni tra omosessuali. «Convivo con l´uomo che amo da 17 anni e ora abbiamo anche un figlio (da una madre surrogata, ndr), ma non possiamo sposarci legalmente, è ridicolo», commenta il cantante Elton John. Recentemente una coppia gay si è vista rifiutare una stanza matrimoniale da un colo albergo inglese: ha fatto causa al proprietario e il giudice ha dato loro ragione, condannando l´hotel al pagamento dei danni.

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