Trans, violenza a Genova, Arcigay e Arcilesbica: “Italia ancora priva di legge contro l’omotransfobia”

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Di Massimo Mele il 13 Luglio 2011. Nessun commento

Genova. Non si placa la violenza omofoba, che ieri sera a Genova ha spinto un “branco” di 10 persone a insultare e deridere una persona transessuale. Un uomo, intervenuto per far cessare il diverbio, è stato malmenato e in seguito alle lesioni riportate è stato ricoverato a San Martino. “Un giusto”, lo definiscono le associazioni in una nota pervenuta oggi alla stampa.

“Abbiamo sempre parlato di Genova come di una città accogliente e aperta alle differenze – scrivono Arcigay e Arcilesbica – e continuiamo a pensarlo. Una rondine non fa primavera, ma un caso di transfobia, e per di più con le dinamiche di branco descritte speriamo sappia creare viva preoccupazione”.

“In questi giorni a Genova si celebra la “settimana dei diritti” organizzata dal Comune che ha come tema I Giusti. Ci sentiamo quindi di ringraziare il Signor Marco, se questo è il suo nome, di ringraziare un Giusto, uno dei tanti che, trovandosi davanti alla scelta di ignorare la discriminazione e la violenza, tirare dritti come se niente fosse o intervenire ha scelto di non fare finta di niente.

“Sappiamo che non è facile intervenire e che i più spesso fanno finta di niente, tante ragazze e tanti ragazzi aggrediti per omofobia e transfobia purtroppo raccontano del disinteresse dei passanti mentre venivano derisi, insultati, aggrediti. Marco è intervenuto e ne ha fatto anche le spese direttamente.

Speriamo che l’organizzazione della Città dei Diritti abbia l’occasione di dare spazio al caso e di ringraziare, a nome del Comune, un Giusto lontano dai riflettori, uno di quei cittadini che rendono la nostra città e il nostro mondo migliori con atti di eroismo, perchè di questo si tratta, disinteressati e spontanei.

“Non possiamo però evitare di sottolineare come l’Italia sia ancora priva di una legge contro l’omotransfobia, caso più unico che raro in Europa. In queste settimane abbiamo visto continuare a slittare il dibattito riguardante l’ennesima proposta di legge contro l’omotransfobia. Non è accettabile che, davanti a notizie di cronaca come queste, il Parlamento continui a rispondere con disinteresse. Un Paese civile non può tollerare la discriminazione, l’Europa contrasta le discriminazioni, il Parlamento Italiano sappia questa volta, anche se con grande ritardo, dimostrarsi civile e porti in nostro paese nell’Europa dei diritti”.

Anche Valerio Barbini, coordinatore di Sel Genova e militante LGBT, ha condannato duramente l’episodio di transfobia.  “Spero – spiega Valerio Barbini – che tutte le forze politiche e le istituzioni sappiano rispondere con una ferma condanna e con la solidarietà alla ragazza transgender e a Mario (così leggo che si chiamerebbe l’uomo intervenuto in difesa della ragazza Trans su un quotidiano ma potrebbe essere un nome di fantasia) che è uno di quelli eroi del quotidiano che, lontani dalla notorietà, decidono di non voltare lo sguardo e sanno indignarsi e reagire. In tante altre situazioni lesbiche, gay e transgender vengono aggrediti o offesi nel disinteresse e nel silenzio. Voglio ringraziare Mario per il suo coraggio e il suo senso di giustizia augurandomi che presto torni in piena salute.”.

“La Liguria – continua Barbini- ha approvato nel 2009 una legge regionale contro l’omofobia e la transfobia che presto dovrebbe essere pienamente applicabile. Davanti ad un atto di questo genere, ma molti altri ne avvengono quotidinamente nel nostro Paese, non posso che manifestare la più profonda indignazione e vergogna per un Parlamento che non riesce ancora a fare lo stesso, dove proposte di leggi antidiscriminazioni sono state in passato bocciate con pregiudiziali gravemente omofobiche e transfobiche e che in queste settimane continua a rimandare la discussione di una nuova proposta. Approvare velocemente quella legge sarebbe fare una vera politica della sicurezza“.

Fonte: genovagay.com

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