Sfruttamento della prostituzione? No, del conto familiare …

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Di Massimo Mele il 22 Giugno 2011. Nessun commento

La mercificazione del sesso non è certo una novità. Nuova è invece la dimensione che ha assunto nell’immaginario collettivo la partecipazione a serate o a “festini” condite con escort, champagne e rotoli di banconote. Complice forse la mondanità a pagamento di Berlusconi e il suo famoso “bunga bunga”, l’invasione delle strade di una prostituzione immigrata a bassissimo costo, la voglia di trasgredire evitando lo squallore della “strada”. Così proliferano i famosi Night Club, con donne polacche, rumene, ungheresi ecc, dove è possibile sedersi ad un tavolo, nei divanetti, appartersi dietro un separè o comunque assaporare, con diverse centinaia di euro, che a volte diventano migliaia, il gusto di sentirsi un uomo importante: uno appunto circondato da diverse belle ragazze che ridono provocanti a qualsiasi idiozia esca fuori dalla sua bocca. Sedute intorno a te ti accarezzano lascive mentre tu ordini un’altra bottiglia di champagne per riempire i loro bicchieri sempre mezzi vuoti. E’ l’icona dell’uomo vincente dell’Italia berlusconiana, l’eredità culturale di un uomo e una mentalità in declino, che è stata la rovina di un’intera nazione, di migliaia di famiglie, di un’enormità di relazioni. La rivincita della ridicola macchietta milionaria e cafona tanto sbeffeggiata nel cinema comico italiano degli anni ’80. Il vecchio magnaccia, amico di tutti, politici, industriali, finanzieri, mafiosi, spacciatori e prostitute è diventato addirittura Presidente del Consiglio e le sue gag demenziali, quelle che farebbero impallidire persino Christian De Sica e Massimo Boldi, derubricate a “ironia piacciona” di un “presidente operaio”. E visti oggi, i manifesti satirici che riprendendo il famoso “meno tasse per tutti” recitavano “più figa per tutti” oggi non fanno poi così ridere, sembrano anzi l’unico punto del Governo che è stato centrato in 18 anni di amministrazione.
E dopo le “macchinette mangiasoldi”, i cui utenti sono spesso obbligati a farsi assistere dal SERD, ci sono sicuramente i night club (che sopperiscono anche alla mancanza dei casinò), altro strumento studiato ad hoc per spillare soldi a sfigati ignoranti e a uomini frustrati da un’esistenza mediocre. Se non siete mai entrati in un night dovreste farlo, e guardare le facce di chi gode nel sentirsi, anche solo per pochi minuti o per qualche ora, il padrone di tutto, quello che tutte coccolano e venerano fintanto che continua a srotolare bigliettoni da quel rotolino preparato con i soldi della spesa, dell’università dei figli, della nuova macchina. Un’immagine che è l’emblema della miseria umana, della mercificazione non solo del sesso, che non è in sè sbagliata, ma delle relazioni, dello svago, dell’amicizia. Nelle feste le escort o le ballerine di lap dance, sono complementari e danno un tocco di novità. Nei “festini” invece, le escorto sono il fulcro di tutto, e, insieme agli altri organizzatori, pagati pure loro, sono le uniche invitate. La decadenza del potere e lo squallore proprio di Berlusconi risiedono proprio in questa sottile differenza: le sue uniche relazioni sono con prostitute e prostituti che stanno con lui solo nella prospettiva di arricchimento personale o di celebrità facile senza alcuna necessità di gavetta. Se non quella del passaggio nel “lettone di Putin”, ma a questo, sono ben preparate.
Ecco un articolo de La Nuova Sardegna sulla disperazione di un gruppo di donne di Oristano contro i night e la pochezza degli uomini che hanno purtroppo sposato.

Le mogli contro i night club

ORISTANO. Mariti allegri e gaudenti. Le mogli invece sono «disperate» per le presunte notti a luci rosse dei loro consorti in libera uscita. Si firmano proprio così – «Mogli disperate» – nell’esposto anonimo recapitato alle forze dell’ordine e alla procura, pronte ad indagare.

In una lettera di dodici righe si denuncia una situazione che assai poco avrebbe a che fare con la legalità. Non sarebbe la prima volta che Oristano si scopre come centrale del sesso a pagamento che avrebbe come punto di riferimento alcuni locali notturni – vengono fatti i nomi di alcuni club – che sotto la maschera di night nasconderebbero invece, secondo le mogli, sembianze da «Case chiuse». È per questo che carabinieri e finanza hanno deciso di vederci chiaro.

Le donne che hanno inviato la lettera alla procura, al comando provinciale dei carabinieri e della guardia di finanza non hanno dubbi: «Sotto mentite spoglie sono locali in cui si esercita la prostituzione». Le ragazze straniere, regolarmente assunte e registrate, vi lavorano in gran numero. Non farebbero però solo le bariste, le cameriere e le accompagnatrici, dicono le mogli: offrirebbero anche prestazioni sessuali a pagamento.

Le mogli si disperano, oltre che per i tradimenti – «comunque non giustifichiamo l’atteggiamento dei nostri coniugi» – anche per l’enorme quantità di denaro che viene speso dai mariti che rischiano di mandare in rovina numerose famiglie.

Chiedono poi più controllo da parte delle forze dell’ordine e soprattutto la lettera ha l’intenzione chiarissima di far partire un’indagine della magistratura, che ricalchi magari quella che alcuni anni fa portò in carcere parecchie persone.

Solo che i controlli, come confermano le forze dell’ordine ci sono. «Gli accertamenti sono frequenti – spiega il comandante del reparto operativo dei carabinieri, Giulio Duranti -. Non abbiamo avuto riscontri, altrimenti avremmo proceduto». Stessa risposta che dà il comandante provinciale delle Fiamme Gialle, Anselmo Mocci: «Teniamo sott’occhio soprattutto i circoli privati. Le ragazze che vi lavorano sono assunte regolarmente, forse gli episodi avvengono al di fuori dei locali, ma bisogna cogliere in flagrante chi commette il reato».

Recentissima è l’ultima ispezione della polizia. Il dirigente della Mobile, Pino Scrivo, spiega: «Le verifiche sono costanti, però all’interno dei locali ultimamente non abbiamo riscontrato forme di prostituzione».

Fonte La Nuova Sardegna 22/06/2011

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