Sassari: la lotta all’omofobia arriva in Consiglio

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Di Massimo Mele il 7 Settembre 2011. Nessun commento

Presentato al Consiglio comunale di Sassari un ordine del giorno di condanna dell’omofobia, la discriminazione contro le persone gay e lesbiche. Gli ideatori della proposta, che la presentarono prima dell’estate alla città, sono Simone Campus ed Esmeralda Ughi, consiglieri comunali del PD.

Esmeralda Ughi alla manifestazione contro l’omofobia

“Nascosta tra le pieghe delle mille emergenze del Paese, la discriminazione a carico dei cittadini omosessuali continua a non costituire una priorità per le istituzioni, mentre in un Paese meno chiuso e incattivito dell’Italia di oggi certi diritti non dovrebbero essere nemmeno messi in discussione. Ma mentre la politica prosegue con il suo passo di lumaca, la società non resta a guardare. Che ci piaccia o no, alla fine la gente si ama e costruisce la propria vita senza aver bisogno del permesso di nessuno. Quando la società supera in velocità la politica, gli effetti che si producono in termini di disaffezione e sfiducia da parte dei cittadini rappresentano un conto da pagare per tutti. Per questo abbiamo pensato di proporre al consiglio una discussione sull’omofobia”.
Scrivono in una nota congiunta i due consiglieri, che vedono con speranza la possibilità di una votazione unanime del documento:
“A fronte del sereno e proficuo dibattito sul registro delle unioni civili, e date le dichiarazioni di moltissimi consiglieri che, pur non condividendo il registro si sono espressi in maniera netta contro l’omofobia, abbiamo pensato di portare la discussione in Consiglio con un ordine del giorno.

Simone Campus

Siamo convinti – a maggior ragione dopo ciò che è successo recentemente alla Camera con la bocciatura della la proposta di legge per introdurre nel Codice Penale il riconoscimento dei reati di discriminazione o di odio fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere – della necessità di discutere e approvare in Consiglio un documento nel quale si condannino tutte le forme di omofobia e transfobia.
Tra gli impegni contenuti nell’ordine del giorno vi sono la ferma condanna agli atti di violenza nei confronti delle persone con diverso orientamento sessuale, la richiesta al Parlamento di approvazione di una proposta di legge contro l’omofobia e la transfobia. Il documento invita inoltre la Giunta a favorire iniziative e progetti contro ogni discriminazione, tesi, in particolare, a sensibilizzare i giovani, a partire dalla scuola e a promuove l’adesione del Comune alla Rete Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere)”.

Ecco il testo dell’ordine del giorno:

Ordine del giorno Ughi, Campus e altri di contrasto all’omofobia

Oggetto: Prevenzione e lotta all’omofobia e alla transfobia

Premesso che:
il Parlamento Europeo il 18 gennaio 2006 ha approvato più risoluzioni attraverso le quali invita gli Stati membri ad agire per contrastare i diversi fenomeni in cui la omo-transfobia si manifesta: P6_TA (2006)0018, P6_TA(2006)0273, P6_TA(2007)0167-;
la Costituzione della Repubblica Italiana (art. 3) stabilisce che: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”;
la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani all’articolo 2, comma 1 recita: “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.”;
la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000/C 364/01) all’articolo 1 recita: “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”. E all’articolo 21 ribadisce: “E’ vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”.
Considerato che:
il 17 maggio del 1991 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l’omosessualità una “variante naturale del comportamento umano”;
presso il Parlamento Europeo è in preparazione una specifica direttiva sulla prevenzione e la lotta all’omofobia, mentre presso la Commissione Giustizia della Camera è allo studio un testo unificato per introdurre nel Codice Penale il riconoscimento del reato inerente all’orientamento sessuale della persona offesa dal reato e all’identità di genere;
una cultura diffusa ancora oggi anche in Italia spinge a considerare le persone omosessuali, transessuali e transgender come perverse o malate, rendendole spesso oggetto di scherno e discriminazione e obbligandole a nascondersi e spesso a rinunciare, per paura di essere scoperte, al diritto di denunciare maltrattamenti, percosse, furti o ricatti.
Tenuto conto che:
in Italia non ci sono specifiche politiche tese a contrastare le forme di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, transessuali o transgender e non esistono dati statistici utili per valutare il fenomeno;
i dati statistici (2009) dell’Agenzia UE per i diritti fondamentali dimostrano che l’omofobia è un fenomeno socialmente in piena diffusione nei paesi europei ed in molti casi tollerata se non sostenuta apertamente da esponenti politici ed istituzionali;
la lotta all’omofobia e alla transfobia non riguarda solo le persone omosessuali, transessuali o transgender, ma interessa l’autorità pubblica e la volontà collettiva della società, soprattutto se si considera che le difficoltà hanno spesso inizio sin dalla scuola, non sempre adeguatamente preparata ad affrontare l’argomento;
i ripetuti e recenti episodi di violenza e di aggressione omofobica e transfobica in Italia e anche nella nostra città,e che non sempre assurgono agli onori della cronaca poiché le vittime non denunciano, dimostrano senza ombra di dubbio e con drammatica evidenza il clima di intolleranza e insicurezza cui è sottoposta l’intera categoria dei cittadini omosessuali, transessuali o transgender.

Tutto ciò premesso e considerato,

Il Consiglio Comunale di Sassari:

approva e sostiene l’adesione dell’Italia alla proposta di decriminalizzazione universale dell’omosessualità presso l’ONU, presentata dalla presidenza di turno francese dell’Unione Europea, e accolta da tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea;
sollecita il Parlamento Italiano all’approvazione di una normativa specifica che tuteli le cittadine ed i cittadini contro ogni forma di manifestazione di tipo omofonico e transfobico, ad iniziare dall’estensione della legge Mancino per i reati di violenza commessi contro le persone omossessuali;
invita il Governo Italiano a contrastare il fenomeno dell’omofobia e della transfobia con iniziative formative nelle scuole, nella pubblica amministrazione, tra le forze dell’ordine nonché nei luoghi di lavoro con specifici programmi di “diversity management” e a dotare l’ISTAT dei fondi necessari per il finanziamento dell’indagine contro le discriminazioni per orientamento sessuale;
a promuovere l’introduzione nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado di elementi formativi che conferiscano agli studenti autonomia e capacità d’analisi, nonché spirito critico contro ogni forma di violenza e di discriminazione basata sull’identità di genere o sull’orientamento sessuale, ai fini della promozione di una reale autodeterminazione delle persone e a verificare che le istituzioni scolastiche controllino il materiale scolastico adottato dai docenti affinché non contenga stereotipi sessisti o discriminatori;
a promuovere, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica;
a promuovere interventi nella scuola, in collaborazione con gli organismi istituzionali di competenza, affinché l’istituzione deputata all’educazione dei futuri cittadini sviluppi una cultura della diversità e operi quindi quale luogo principale per lo sviluppo di iniziative dedicate alla lotta contro le discriminazioni.

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