Sono stati pubblicati i risultati, ancora parziali, di EMIS, la ricerca europea online sul sesso tra uomini, che la scorsa estate ha raccolto più di 180.000 questionari in 38 Paesi europei.
Nel mondo è certamente l’indagine più ampia mai realizzata in questo campo e permette, per la prima volta, di confrontare la situazione in realtà nazionali molto diverse tra di loro: dalla Norvegia alla Moldavia, dalla Russia al Portogallo, dalla Turchia all’Italia.
Il campione rappresentativo italiano, con 16.689 questionari, risulta essere il terzo più numeroso, dopo la Germania con 55.992 e la Gran Bretagna con 18.393 questionari.
La ricerca indaga ovviamente anche sulla prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili e dalle prime analisi risulta che poco più del 40% dei partecipanti ha fatto un test HIV negli ultimi 12 mesi, nonostante la conoscenza di base su HIV e test HIV sia elevata. Gli uomini gay o bisessuali sieropositivi sono il 6,9% degli intervistati: in altre parole, 1 su 15. È una percentuale inferiore agli altri paesi europei occidentali anche se probabilmente in crescita: nel 2005, infatti, i gay sieropositivi tra i partecipanti ad una precedente ricerca nazionale risultavano essere il 4% del totale.
Un altro dato emerso nella ricerca EMIS e che differenzia l’Italia dai paesi europei occidentali è la visibilità come gay o bisessuali.
Sempre secondo una prima analisi in meno della metà dei casi la maggioranza delle persone che frequentano gli intervistati ne conoscono l’orientamento sessuale, un dato che ci avvicina più ai paesi dell’area orientale dell’Europa che a paesi come l’Inghilterra, la Francia o la Spagna. “I paesi occidentali – nota Raffaele Lelleri dell’Università di Bologna – fanno registrare valori di almeno 20 punti percentuali superiori. Il nostro Paese pare scontare una sorta di ‘ritardo’, che desta una certa preoccupazione e che rappresenta una sfida: la comunità gay italiana deve infatti affrontare problemi analoghi a quelli che si pongono anche agli altri, tra cui la rapida diffusione dell’HIV, avendo però – al contrario degli altri – come riferimento una popolazione per lo più invisibile”.
Da gaynews24.com