Querror: per la prima volta a Sassari Hellbent

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Di Massimo Mele il 19 Marzo 2012. Nessun commento

La rassegna di cinema horror queer del CCS Borderline propone, per il secondo appuntamento, Hellbent, il primo film gay di genere thriller/horror.

Sassari. Martedì 20 Marzo secondo appuntamento con Queerror, rassegna di cinema a tematica horror queer che si tiene al CCS Borderline, in via Rockfeller 16/c a Sassari. In proiezione la seconda parte della serie Dante’s Cove e il primo film a tematica horror gay della storia: Hellbent.
Non contento delle consistenti allusioni gay contenute in film come Nightmare 2 e Jeepers Creepers 2, qualcuno ha pensato bene di produrre il primo horror apertamente gay della storia. L’idea di base era semplice: riciclare le regole del filone aureo del cinema di paura degli ultimi trent’anni, lo slasher, nel quale degli adolescenti vengono massacrati da un serial killer o da un mostro (di norma i confini tendono a sfumare). Basta far sì che i ragazzini siano tutti gay e il gioco è fatto. Oltretutto, il genere ha sempre puntato sull’esibizione pruriginosa di giovani corpi neopuberi (di solito è proprio per questo che vengono fatti a pezzi) e si è sempre prestato a imbastire discorsi sulla sessualità e sulla repressione: si capisce dunque quale potenziale vi risieda per un film destinato al pubblico gay.
Rivisitando il genere classico del cinema dell’orrore, tra teste mozzate, diavolerie sanguinarie e spiriti impazziti, Hellbent è un ottimo esempio di come il cinema di genere, in questo caso l’horror, possa trovare fonte di nuove e infinte ispirazioni, semplicemente scegliendo come protagonisti un gruppo di amici gay. Effetti speciali e suspense fanno il resto. La storia ci racconta di una folle notte di Halloween festeggiato a West Hollywood da una banda di scalmanati, un manipolo di boni losangelini, frequentatori di quel circuito di house-party a base di droghe e sesso facile, già immortalato nel film Circuit di Dirk Shafer. Muscoli guizzanti, amplessi sudaticci ed eccessi di ogni tipo vengono triturati in un mix che non risparmia splatter, teste mozzate, falci saettanti e mostri che spuntano dagli stati di allucinazione. Si parte dal ritrovamento del cadavere di un giovane decapitato. Ma tra litri e litri di sangue rosso fuoco, le teste che saltano saranno più di una. Ricco di colpi si scena, scritto con ironia dal bravo esordiente Paul Etheredge-Ouzts, Hellbent non vi darà tregua. Chi è facilmente impressionabile approfitti dell’occasione per buttarsi tra le braccia del vicino. Possibilmente con la testa sulle spalle, ma questo va da sé. Un’esperienza cinematografica collettiva irripetibile.

Fonte culturagay.it e cinemagaylesbico.com

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