Queeresima 2015: l’omofobia corre sul web

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Di Massimo Mele il 14 Maggio 2015. 18Commenti

omofobia_unionesardaE’ stata presentata ieri a Cagliari Queeresima 2015, la manifestazione organizzata dall’ARC, associazione LGBTQ di Cagliari, che parte sabato 16 Maggio con la fiaccolata contro l’omo/transfobia e si conclude il 27 Giugno con il sardegna Pride. Quaranta giorni di “passione queer” densi di iniziative, un lungo percorso di appuntamenti, di incontri, mostre, proiezioni, presentazioni di libri, spettacoli teatrali e manifestazioni sull’omosessualità, la transessualità e tutto ciò che ruota intorno, come appunto l’omofobia. Ed è proprio l’omofobia che si è scatenata nei commenti agli articoli apparsi sulla stampa locale. Dal più comune “non con le mie tasse”, ridicolo se si pensa che la manifestazione è totalmente autofinanziata, al più gettonato “ma che necessità avete di vestirvi da pagliacci?”, forse riferito all’abbigliamento di alcuni manifestanti in drag o leather che partecipano ai cortei. Inutile qui ricordare che il Sardegna Pride, da cui sono prese le foto, è una manifestazione per la piena libertà di essere e di amare e, quindi, anche di “vestirsi”. Di pagliacci ne vediamo tanti ma solitamente sono vestiti in giacca e cravatta e siedono in qualche aula consiliare su poltrone costose. Non certo chi in una assolata giornata di Giugno decide di dare libero sfogo alla propria creatività e scende in piazza a manifestare per i diritti e le libertà di tutti con colori sgargianti e pettinature artistiche. Di seguito la nota dell’ARC pubblicata su facebook sui commenti omofobi letti sul web:

Anche quest’anno, come ogni anno, la notizia dell’avvio della Queeresima, con il suo lungo percorso di appuntamenti, di incontri, mostre, proiezioni, presentazioni di libri, spettacoli teatrali e manifestazioni, tra cui naturalmente il Sardegna Pride, ha scatenato l’entusiasmo positivo e partecipe di migliaia di persone. Ma, purtroppo, anche l’astio, il fastidio, l’aggressività, l’arroganza e l’ignoranza di parecchie altre. Sempre meno, forse: ma comunque parecchie.

Basterebbe leggere alcuni agghiaccianti commenti pubblici alle notizie riguardanti la Queeresima riportate dalle testate locali: niente più che becera omofobia, rigurgito di un razzismo antico e, in questo faticoso periodo di crisi e insicurezza, costantemente nutrito.

L’ARC e le tante altre associazioni che lavorano sodo per realizzare la Queeresima lo sanno: questo è uno dei prezzi salati che si pagano per uscire allo scoperto, per combattere pubblicamente le battaglie per i propri diritti, per la libertà di esprimersi, autorappresentarsi e autodeterminarsi. In qualche persona, questo nostro moto di libertà scatena frustrazioni e reazioni scomposte: noi continueremo a fronteggiare la loro violenza con la cultura, le parole, i film, i banchetti, le feste, i libri, i cortei, gli incontri pubblici, il dialogo.

Buona Queeresima a tutte e tutti!

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