MOS, sportello lavoro e laboratorio video: la ricetta per l’autonomia e l’inclusione dei rifugiati

Home » Sardegna GLBT » Associazioni » MOS, sportello lavoro e laboratorio video: la ricetta per l’autonomia e l’inclusione dei rifugiati

Di Simone Sanna Venerdini il 26 Luglio 2022. Nessun commento

DI Cosimo Verrusio – Intersos

Dal 2012 lo Sportello Migranti del Movimento Omosessuale Sardo offre servizi di prima assistenza, consulenza e supporto alle persone migranti SOGI (Sexual Orientation Gender Identity), ovvero costrette a lasciare il proprio Paese a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere. Col tempo il MOS si allarga: nel febbraio del 2022 viene istituito il Centro Contro le Discriminazioni.

Poi l’incontro con PartecipAzione, il programma promosso da INTERSOS e UNHCR, grazie al quale l’associazione realizzerà un progetto rivolto a persone beneficiarie di protezione internazionale e richiedenti asilo mirato, da un lato,  a fornire le competenze necessarie per il raggiungimento dell’autonomia economica e abitativa e, dall’altro, a favorire l’inclusione e la convivenza. Il progetto, in particolare, si articola in due macro-aree. Una legata all’orientamento e all’inserimento lavorativo e una volta alla creazione di un percorso creativo con un laboratorio video partecipativo. 

La prima si avvarrà del lavoro di una psicologa-psicoterapeuta e di un’assistente sociale e mediatrice interculturale per condurre colloqui di conoscenza e di analisi delle competenze e laboratori di gruppo sul team building. Sono previste anche attività di mentoring per la ricerca di lavoro, corsi di formazione e tirocini, oltre a una guida alla rete territoriale e a corsi di alfabetizzazione informatica di base, tecniche relazionali e di comunicazione.

Il lato creativo, invece, prenderà forma nel laboratorio video “La città immaginata” con l’obiettivo di attivare nei partecipanti sia la ricerca di sé che il senso di appartenenza comunitaria attraverso l’incontro con l’altro e l’esplorazione del contesto sociale.

L’acquisizione delle competenze permetterà a rifugiati e richiedenti asilo di diventare a loro volta tutor per nuovi utenti e assumere così un ruolo attivo all’interno dell’associazione, attraverso un’educazione tra pari.

Pubblica un commento