Lady Gaga: non firmo contratti con chi discrimina i gay

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Di Massimo Mele il 25 Febbraio 2011. Nessun commento

Lady Gaga ha firmato un accordo di distribuzione esclusiva di un’edizione speciale del suo nuovo album Born this way con la catena di grandi magazzini Target Corporation. Target è la più grande azienda di distribuzione statunitense dopo Wal Mart, e l’intesa con la cantante pop prevede una condizione che vieta qualsiasi sostegno a politiche discriminatorie nei confronti degli omosessuali. Nello scorso ciclo elettorale la catena commerciale era finita nel mirino delle associazioni LGBT per una donazione effettuata nei confronti di un candidato repubblicano contrario ad ogni riconoscimento delle unioni omosessuali.

SUPPORTO AGLI ANTI GAY
– Target Corporation ha oltre mille e settecento negozi sparsi su tutto il territorio americano, ed è basata a Minneapolis, dove è nata e ancora oggi si trova la direzione aziendale. Nel luglio del 2010 Targetha ha donato 150 mila dollari ad un gruppo pro repubblicano, “Minnesota Forward”, che sosteneva la candidatura a governatore di Tom Emmer. Emmer, un esponente del Gop, aveva introdotto da deputato statale del Minnesota un emendamento alla Costituzione che avrebbe vietato il matrimonio o le unioni gay. Nel 2008 la sua campagna aveva donato un contributo ad un’associazione di rock cristiano il cui presidente aveva dichiarato che il divieto e la persecuzione dell’omosessualità vigente nei Paesi islamici è un comportamento più morale rispetto a quanto fanno i cristiani degli Stati Uniti, troppo tolleranti verso chi ama le persone dello stesso sesso. La donazione di Target ad Emmer, che durante la campagna elettorale poi persa per pochissimi voti contro l’ex senatore democratico Dayton si era profilato come uno strenuo difensore della famiglia tradizionale, aveva scatenato molte polemiche. Human Right Campaign , la più importante associazione LGBT degli Stati Uniti, aveva invitato ad un boicottaggio della catena commerciale.

LUNGA TRATTATIVA – La cantante di “Bad Romance“ ha preteso da Target una politica gay friendly nelle donazioni politiche come condizione irrinunciabile per il suo ingaggio. L’azienda, per assicurarsi le prestazioni di Lady Gaga, ha allora deciso di vietare qualsiasi contributo ai gruppi di pressione che si lottano contro il riconoscimento dei diritti LGBT. Per il 2011 Target ha promesso inoltre donazioni nel valore di 500mila dollari alle associazioni omosessuali. Per l’anno in corso l’azienda ha stanziato un budget di 156 milioni di dollari da distribuire alle associazioni senza fini di lucro. “E’ stata una delle più lunghe trattative commerciali che io abbia mai fatto,” ha spiegato Lady Gaga. “Parte dell’intesa prevede esplicitamente che Target impari dagli errori del passato, e solidarizzi con le associazioni LGBT”. L’intesa con la catena commerciale dipendeva da questo punto. L’azienda aveva già espresso nei giorni scorsi il suo rammarico per la sua precedente politica di donazioni, promettendo che in futuro avrebbe effettuato contributi con maggior responsabilità sociale.

Da giornalettismo.com

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