La Sardegna boccia il nucleare Superato il quorum: sì al 98%

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Di Massimo Mele il 16 Maggio 2011. Nessun commento

CAGLIARI. Affluenza record per il referendum contro il nucleare in Sardegna e schiacciante vittoria dei sì. 877.982mila sardi , pari al 59,34% degli aventi diritto, hanno votato per il referendum consultivo regionale sul nucleare nell’isola.

Su 973 sezioni scrutinate, pari a poco più del 50 per cento delle 1.820 complessive, i risultati parziali mostrano una netta prevalenza dei sì contro il nucleare, con il 97,98%. A favore della presenza di centrali atomiche nell`isola si è finora espresso il 2,01 per cento dei sardi.

«Il raggiungimento del quorum per il referendum sul nucleare in Sardegna è una vittoria per la democrazia», commenta il Wwf. L’associazione auspica quindi che questo risultato «sia di buon auspicio per la consultazione nazionale del 12 e 13 giugno». «Sono stati così smentiti – afferma – quanti hanno provato a delegittimare lo strumento referendario affermandone l’inutilità legata alla presunta impossibilità di raggiungere il quorum. Oggi il risultato che arriva dalla Sardegna smentisce questi nemici della democrazia».

Dall’Isola, prosegue il Wwf, arriva «la dimostrazione della voglia dei cittadini di riappropriarsi del diritto di decidere della tutela del proprio territorio». Si tratta poi di «un segnale di attenzione per il voto referendario, proprio quando il Parlamento si appresta a discutere in aula l’art. 5 del decreto legge “omnibus”». Ed è per questo che il Wwf ribadisce con «forza il proprio appello ai cittadini italiani affinchè il 12 e il 13 giugno si rechino numerosissimi alle urne per votare “sì” contro il nucleare e la privatizzazione dei servizi idrici».

«Il buongiorno si vede dal mattino. Il dato sull’affluenza che arriva dalla Sardegna per il referendum sul nucleare è una grande vittoria della democrazia sulla dittatura e fa ben sperare per la consultazione referendaria del 12 e 13 giugno», dichiara il presidente del gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario. «Nonostante il silenzio dei media – ha aggiunto -, gli italiani sono andati a votare perchè credono ancora nel referendum come fondamentale strumento di affermazione della sovranità popolare. Il raggiungimento del quorum è la conferma della volontà dei cittadini di cambiare, mandando a casa un Governo pericoloso e pasticcione e iniziando così a cambiare il nostro futuro».

Fonte la Stampa.it

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