La riforma Gelmini arriva in Parlamento: esplode la protesta. Anche Sassari in piazza

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Di Massimo Mele il 30 Novembre 2010. Nessun commento

Mentre alla Camera si decideranno le sorti della scuola, in tutta Italia continua la contestazione degli studenti. Anche a Sassari gli studenti medi manifestano nelle strade.

Le 8 e 30, davanti agli istituti superiori gli studenti si organizzano per la giornata di protesta. Oggi alla camera si deciderà il loro futuro. Dopo mesi di autogestione e duro lavoro per capire a fondo la riforma, oggi tutti gli studenti di Sassari sono determinati a votare contro. Il luogo della votazione è la strada e la piazza principale della città. Riccardo De Negri rappresentante dell’istituto Magistrale: “Questa mattina gli studenti di ogni istuto manifesteranno in corteo per far sentire la propria voce. Ci uniremo all’occupazione degli universitari“. Alle 9 da ogni scuola partono i cortei, in viale Italia fermano il traffico e si uniscono agli altri studenti. Jessica Farina dell’Istituto d’Arte, neo Liceo, denuncia una distanza abissale tra la riforma e i problemi reali: “In questi giorni di autogestione abbiamo preso coscienza di quanti problemi strutturali abbiamo in questa scuola…“. A tale proposito Rita Lecis, assistente tecnico di laboratorio, precaria, racconta: “Lavoro in questo istituto da sette anni, in una condizione di precariato. Ogni anno rischio di perdere il posto. Questo istituto è diventato un liceo con la conseguenza che tutte le ore di laboratorio sono state tagliate… così si perderà la specificità della scuola… l’atto creativo dell’arte“. Mi unisco al corteo numerosissimo e organizzato Davide Marceddu rappresentante dell’istituto Tecnico Industriale sottolinea una caratteristica fondamentale della protesta: “Una mobilitazione che ha unito studenti docenti e tutto il mondo della scuola. Questa riforma infatti mina fortemente l’istruzione pubblica. Se il disegno di legge passa avremo una notte lunga per riflettere e non ci fermeremo“.

Intanto nell’aula Eleonora d’Arborea dell’Università centrale, gli studenti occupanti ancora dormono. Hanno trascorso una lunga notte di organizzazione. Domenico Branca ci spiega il programma della giornata: “Oggi seguiremo in diretta la discussione alla camera… Apettiamo le delegazioni degli studenti medi che si uniranno dopo la manifestazione… Nel pomeriggio insceneremo una performance che abbiamo organizzato con l’aiuto degli artisti dell’ex Q. Alcuni personaggi che si sono adoperati per la cultura in Sardegna verranno condannati a morte… A monito di una riforma che toglie spazio alla crescita culturale dell’Italia e della Sardegna con le sue problematiche specifiche“. In piazza d’Italia gli studenti medi hanno occupato ogni spazio libero. Uno studente mette la bandiera dei quattro mori sulla statua di Vittorio Emanuele. Sono numerosi anche gli insegnanti, Nicola Cadoni docente del liceo Azuni spiega : “Insieme agli studenti abbiamo portato avanti una protesta che non si fermerà oggi… Nel nostro istituto abbiamo bloccato i viaggi d’istruzione, parteciperemo alla notte bianca della cultura. Come insegnanti siamo determinati a continuare la mobilitazione insieme agli studenti“.


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