La Concia denuncia Fede: frasi omofobe indegne per un giornalista (giornalista??)

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Di Massimo Mele il 28 Settembre 2011. Nessun commento

La deputata Paola Concia denuncia Emilio Fede per le frasi disperate contro Vendola.

Emilio Fede con il suo partner processuale Lele Mora

La deputata del Pd Anna Paola Concia fa un esposto all’ordine dei giornalisti per gli insulti omofobi rivolti dal direttore del tg4 Emilio Fede al governatore della Puglia, Nichi Vendola. La richiesta è chiara: viste alcune “palesi” violazioni della “carta dei doveri del giornalista” oltre che del “codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali”, la parlamentare sollecita un’azione disciplinare nei confronti di Fede, “nel rispetto degli omosessuali italiani che si sono sentiti offesi da quelle frasi omofobe”. La deputata anche sulla sua pagina Facebook ribadisce “Adesso basta insulti a ruota libera: ho fatto un esposto contro Emilio Fede all’ordine dei giornalisti”.

“Attacchi omofobi al limite del ridicolo di un uomo la cui immagine è sinonimo di volgarità e morbosità sessuale. Le intercettazioni e le immagini che lo ritraggono come un vecchio bavoso dietro gonnelline di minorenni e il processo che lo vede indagato per favoreggiamento della prostituzione, concorso in bancarotta fraudolenta e una lunga serie di crimini, lo hanno ridotto ad una macchietta da compatire. Le sue offese non offendono nessuno. A me fa solo un pò schifo!” così Massimo Mele presidente del MOS

Il volgare attacco dell’ottantenne direttore 1 era stato trasmesso su Radio 24 dalla “Zanzara”, lo scorso 21 settembre. Ospite di Giuseppe Cruciani, parlando del leader di Sel, Fede si era lasciato andare ad una serie di considerazioni sul suo orientamento sessuale, anche servendosi di una voce in falsetto. “Lui con i maschi non ha nulla a che vedere”, aveva detto, prima di dare a Vendola “del poveraccio. Va capito, davanti e di dietro”.

Ancora, facendo riferimento alla vicenda giudiziaria che vede Fede indagato per favoreggiamento della prostituzione nell’inchiesta sul caso Ruby: “Speriamo che Vendola mi venga a trovare in cella. Io mi paro il culo, però”. Infine, usando la parola “cazzo”, sempre a proposito del governatore barese, aveva commentato: “Speriamo che non si ecciti”. Frasi che hanno fatto il giro del web e di fronte alle quali la Concia, sentiti i suoi collaboratori in materie giudiziarie, ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere al presidente dell’ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci.

Fonte TMag e Repubblica.it

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