In un video il sostegno popolare al comitato “A casa mia”

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Di Massimo Mele il 19 Ottobre 2011. Nessun commento

Pubblichiamo il video realizzato dal comitato “A casa mia” sorto dopo lo sgombero di due unità residenziali per pazienti con disturbo mentale, seguiti dal CIM, che sono stati trasferiti nell’ex ospedale psichiatrico di Rizzeddu. Nel video cittadini e cittadine comuni, politici, rappresentanti di associazioni (tra cui anche il Movimento Omosessuale Sardo), artisti e altri che hanno aderito alla campagna promossa dal comitato per la restituzione dei locali sequestrati.

Abbiamo deciso si realizzare questo video per offrire un’immagine di Sassari e dei suoi abitanti diversa da quella emersa dai fatti del 6 luglio scorso.
Fatti di pregiudizi, di ignoranza e di paura della diversità, che invece ci accomuna tutte e tutti. Fatti di interessi economici e di inumana gestione della sofferenza umana. Fatti che non riflettono le buone prassi delle politiche della salute mentale di cui Sassari è stata protagonista negli ultimi anni, con gli inserimenti lavorativi, gli affidi familiari, i laboratori, le iniziative culturali, gli studi, gli incontri, la creazione di una rete nazionale con cui costruire percorsi nuovi.
180 le adesioni ricevute in meno di due ore, al Comitato A Casa Mia, costituitosi in seguito al triste fatto di cronaca: questa è la risposta che la città ha dato. Un Comitato composto da associazioni e da cittadini del territorio sassarese, regionale e nazionale, per esprimere piena solidarietà ai nove cittadini protagonisti, loro malgrado, di questa vicenda.
Tutti i membri, informati dell’avvenuto e sulle dinamiche di attivazione e di svolgimento dei progetti di abitare assistito, hanno scelto liberamente di sostenere la campagna del Comitato, unendosi alla richiesta delle nove persone arbitrariamente sgomberate, che ancora oggi dichiarano “VOGLIO TORNARE A CASA MIA”.

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