Il giapponese Tsuyako vince il Sardinia Queer Short Film Festival

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Di Massimo Mele il 4 Dicembre 2012. Nessun commento

Cagliari. E’ stato il piccolo capolavoro della giovane regista giapponese Mitsuyo Miyazaki a convincere la giuria presieduta da Peter Marcias e composta da Luki Massa, Vincenzo Patanè, Giovanni Coda e Valentina Pedicini: la prima edizione del Sardinia Queer Short Film Festival è stato vinto dal cortometraggio TSUYAKO, prodotto a Los Angeles dalla USC School of Cinematic Arts – MFA Thesis project.

Il cortometraggio di Silvia Novelli, LA CAPRETTA DI CHAGALL ha vinto invece due premi: quello del Pubblico, consegnato dal Sindaco di Cagliari Massimo Zedda, e la Menzione Speciale della Giuria, la quale ha scelto di assegnare anche altri due premi: una Menzione Speciale per le interpretazioni di Tom Gramenz e Swen Gippa al corto svizzero PRORA di Stephane Riethauser, e un Premio Speciale a THIS LEAK dei registi spagnoli Juanma Carrillo e Félix Fernández. Infine, l’Associazione ARC ha deciso di assegnare un suo premio, per il valore di sensibilizzazione e comunicazione sociale al corto di Luna Ariel Silvia Caricola 2 su 10.

La serata di premiazione, tenutasi sabato 1° dicembre 2012 presso il cineteatro “Nanni Loy” dell’E.R.S.U., presentata da Michele Pipia e alla presenza del Sindaco Zedda e della Giuria, del presidente nazionale della F.I.C.C. Federazione Italiana Circoli del Cinema, Marco Asunis, e del direttore della Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari, Antonello Zanda, ha dato inoltre spazio alla L.I.L.A. – Lega Italiana per la Lotta all’AIDS, con la sua presidente per la Sardegna, Brunella Mocci. Infine, la serata è stata rallegrata dalla presenza sul palco di una raggiante Marilyn Monroe impersonata dalla drag-queen Lil Brit von Tease.

Dopo il taglio della torta per il decimo anniversario dell’ARC, Uno Sguardo Normale 2012 è stato chiuso dalla proiezione del film in anteprima per la Sardegna CLOUDBURST di Thom Fitzgerald, introdotto dalla giurata e fondatrice del festival lesbico di Bologna Some Prefer Cake, partner d’eccellenza di USN|eXpo 2012, Luki Massa. E dalla mezzanotte circa, tutta l’Associazione e i suoi ospiti hanno festeggiato i dieci anni di ARC con un grandissimo party di autofinanziamento, Ciak, si giri – Buona la decima!, che è andato avanti fino alle prime luci dell’alba!

ARC, insieme ad ARCinema, universitARC e Sally S.P.E.C.T.R.E., nel darvi appuntamento per la seconda edizione del concorso e per l’undicesima edizione di Uno Sguardo Normale nel 2013, non possono non ringraziare tutte e tutti coloro che hanno permesso che USN|eXpo fosse un grande successo: innanzitutto il Comune di Cagliari e il Sindaco Massimo Zedda, l’E.R.S.U. – Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario di Cagliari, che hanno finanziato l’iniziativa; la Provincia di Cagliari che ha concesso il Patrocinio; la F.I.C.C., nazionale e sarda; i Festival Some Prefer Cake di Bologna e MIX di Milano; le distribuzioni TLA realasing e The Open Reel; LGBTItalia – Il portale per quasi tutti… E, di cuore, il regista Roberto Cuzzillo, che è stato nostro ospite per parte del Festival e ci ha permesso la proiezione libera dei suoi due film, “Senza fine” e “Camminando verso”.

Un ringraziamento speciale va ai cinque giurati del Sardinia Queer Short Film Festival: Peter Marcias, Luki Massa, Vincenzo Patanè, Giovanni Coda e Valentina Pedicini, che hanno sostenuto l’Associazione e l’iniziativa fin dal principio, in totale amicizia e senza nessun tornaconto. E alla Cineteca Sarda, al suo direttore Antonello Zanda e a tutti gli operatori e le operatrici  culturali che vi lavorano con dedizione, per lo spazio, i mezzi e le competenze messe a disposizione dell’Associazione e, con particolare riguardo, a Luca Portas, per il suo fondamentale aiuto in tutti gli aspetti tecnici della preparazione audio-video delle proiezioni.

E infine il ringraziamento più importante a tutte le volontarie e a tutti i volontari dell’Arc, che lavorano dodici mesi l’anno con passione, allegria ed entusiasmo con un unico obiettivo finale: la  battaglia per quei diritti che dovrebbero essere naturalmente riconosciuti e sono invece da sempre e ancora osteggiati in Italia e nella nostra società. Senza questo coloratissimo “motore”, Arc e “Uno sguardo normale” non avrebbero luogo.

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