Il coming out di Jodie Foster: “sono single!”. E ringrazia l’ex compagna e i figli

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Di Massimo Mele il 15 Gennaio 2013. Nessun commento

LOS ANGELES – Davanti ad un pubblico attento e silenzioso ha esordito con un ironico “Sono single!”. Un lungo discorso di coming out senza il bisogno di dire di essere omosessuale, cosa che d’altronde tutti sanno. “Ho fatto il mio coming out migliaia di anni fa, nella preistoria. Quando ho cominciato a confidarmi con familiari, amici, colleghi e con tutti quelli che conoscevo”. Il discorso è avvenuto durante l’accettazione del premio alla carriera Cecil B. DeMille, che è stato un omaggio alla sua ex compagna, Cydney Bernard.
.Sul Fatto Quotidiano, Cristina Gramolini, della segretria nazionale di Arcilesbica, sottolinea la dicotomia di due fatti avvenuti in contemporanea: la manifestazione francese contro matrimoni e adozioni gay e il coming out di Jodie Foster “Due immagini possono essere accostate della giornata del 13 gennaio: la manifestazione francese contro i matrimoni civili per le coppie dello stesso sesso e il discorso di Jodie Foster a Los Angeles alla consegna del premio alla carriera. Io vedo da una parte la difesa gelosa di un unico modo di fare famiglia e dall’altra la gratitudine di una donna per la famiglia costruita con un’altra donna, con cui ha scelto di avere due figli e di continuare a crescerli, benché ora non sia più la sua partner.
E conclude con un invito a tutte le donne italiane famose ad uscir fuori, per dimostrare quella responsabilità civica che dovrebbe competere a tutte le persone famose e che, invece, si nascondono dietro il successo: “Penso a chi ha un ruolo pubblico ha la possibilità di lanciare messaggi che cambiano in parte la percezione delle cose e mi chiedo come riescano le italiane affermate nello spettacolo, e in ogni altro ambito della vita pubblica, che hanno compagne di vita e a volte figli, a restare in silenzio davanti al dibattito italiano che parla di noi come indegne di formare famiglie. Come fate? Certo chi ha successo non ha bisogno di diritti, vive al riparo dalle necessità delle persone comuni, ma almeno potrebbe usare il dono della parola per dire la bontà che ha messo nella sua vita. Parlare in certi casi è una questione di rispetto di sé, delle scelte che si sono fatte, delle persone con cui si è coinvolte, ed è anche una responsabilità civica. Lo capisce anche una bambina.”

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