Il 6 Maggio con la CGIL contro la rassegnazione e per riprenderci il futuro

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Di Massimo Mele il 3 Maggio 2011. Nessun commento

SASSARI. Venerdì 6 Maggio, la CGIL ci chiama tutti e tutte a partecipare allo sciopero generale per il lavoro, perchè Regione e Governo assumano, immediatamente, decisioni importanti per il rilancio dell’economia della Sardegna e, nello specifico, della provincia di Sassari che è la più colpita dalla crisi. MOSinforma invita tutta la città a partecipare al corteo che sfilerà in viale Italia e si concluderà in piazza d’Italia con i comizi conclusivi. La partenza è prevista per le 9:30 dall’inizio di viale Italia, altezza Passinpiù (dove inizia via Budapest).
Di seguito alcuni passaggi del volantino della CGIL per lo sciopero di venerdì:

Quando il nostro territorio è stato raggiunto dalla crisi economica le sue condizioni erano già molto gravi. Su 336.000 abitanti, appena 110.000 erano occupate, solo uno su tre. Di questi circa 27.000 svolgevano lavori precari, poco remunerati e privi di diritti. L’assegno medio mensile dei pensionati non raggiungeva i 695€.
Oggi la nostra provincia detiene il primato della disoccupazione giovanile in Europa, 54%. Un popolo di persone escluse, senza futuro, private persino della speranza.
Difficile inserirsi in un mercato del lavoro che non riesce nemmeno a mantenere gli attuali livelli occupazionali. Come se non bastasse ciò che rimane del comparto industriale sta per essere smantellato. Colpita la scuola e la sanità. I paesi dell’interno si spopolano progressivamente.
Abbiamo calcolato che per metterci in riga con le regioni più virtuose, devono essere creati almeno 67.000 nuovi posti di lavoro.
La manifestazione e lo sciopero del 6 Maggio sono per:

• Per rilanciare il lavoro e lo sviluppo,
• Contro la disoccupazione e la crisi,
• Per il diritto a studiare e imparare,
• Contro l’indifferenza e l’inefficienza della politica,
• Per sconfiggere la povertà,
• Contro la cancellazione dell’industria,
• Per la valorizzazione delle risorse ambientali,
• Contro una sanit à inefficiente,
• Per aiutare i giovani e le donne a lavorare,
• Contro le basse pensioni e l’inadeguatezza dei
servizi.

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