Giovanardi: l’omofobia è solo un futile motivo, guai a condannarla!

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Di Massimo Mele il 17 Settembre 2011. Nessun commento

“Se queste due signore dovessero avere veramente molestato la compagna dell’aggressore, come risulterebbe da fonti stampa, anche se questo non giustifica assolutamente un atto di violenza, dimostrerebbe quanto pericolosa e sbagliata potrebbe essere la legge sull’omofobia”.

Lo ha detto il Sottosegretario di Stato alla Famiglia, Carlo Giovanardi, ospite di una puntata del programma televisivo “KlausCondicio”, in onda su You Tube rispondendo alla domanda di Klaus Davi “Le risulta che, in base ad alcune testimonianze, la ragazza lesbica picchiata in un ristorante a Milano e la sua fidanzata abbiano precedentemente molestato la compagna dell’uomo che avrebbe poi reagito aggredendo una di loro?”

Giovanardi non smette mai di stupire o, meglio, di riaffermare i sacrosanti principi del machismo patriarcale. Una lesbica è stata picchiata in un ristorante? Bè, probabilmente lei aveva dato fastidio alla compagna dell’aggressore. Fastidio? Ovvero? Ci vuol forse dire, il nostro caro sottosegretario, che i gay e le lesbiche che vengono picchiati in fondo se l’hanno cercata? Se un gay ci prova con un etero è giusto che questo lo picchi, così come se una donna fa le avances ad un’altra donna è giusto che il compagno di lei la picchi. E se una donna viene stuprata forse è stata lei ad averlo provocato, magari con una minigonna o con un trucco pesante. E un handiccappato? Bè, se viene picchiato sicuramente avrà dato fastidio con la sua carrozzina o con le sue difficoltà a parlare.
Ma oltre al machismo, che ricerca qualsiasi eventuale scusante alla violenza maschile, Giovanardi dice qualcosa di più fastidioso, ovvero che la violenza omofobica sarebbe già sanzionata dal codice penale sotto l’aggravante dei futili motivi. Picchiare qualcuno perchè si è ubriachi e si fraintende qualcosa è la stessa cosa di picchiare qualcuno perchè gay. L’omofobia non esiste è può benissimo essere paragonata ad un’alzata di testa momentanea.
“…Far passare la tesi che in Italia –dice Giovanardi- esiste soltanto la necessità di mettere un’aggravante per quanto riguarda gli omosessuali, è una cosa assolutamente sbagliata. I giudici devono applicare questa aggravante tutte le volte che c’è un motivo futile e abbietto e, se offendi una persona solo per il suo orientamento sessuale, questa aggravante non va applicata”. E ancora “nel Codice penale c’è già un’aggravante che è l’aver agito per motivi futili e abbietti e l’orientamento sessuale fa parte di questi motivi. Inoltre, in più del 90% dei casi sono uomini del branco che seviziano e aggrediscono donne e non c’è nessuna statistica su quando invece l’aggredito sia un uomo, omosessuale o meno”.
Eliminare l’esistenza dell’omofobia, derubricandola a “futile motivo”, la cancella anche come discriminazione sociale, permettendo ai cattolici integralisti come lui, di non dovresi porre il problema del contrasto all’omofobia che non riguarda solo le sanzioni ma, sopratutto, quell’insieme di politiche volte all’eleiminazione delle cause stesse dell’omofobia a partire da una cultura del rispetto e dal riconoscimento dei diritti delle persone GLBT.

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