Firenze: poche coppie iscritte. L’IDV chiede maggiore visibilità per il registro

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Di Massimo Mele il 23 Marzo 2011. Nessun commento

Dodici coppie gay iscritte in dieci anni. Sulla base di questo bilancio, l’IDV ha chiesto maggiore visibilità per il registro fiorentino delle Unioni Civili. Eppure dovrebbe essere ormai chiaro che i registri comunali hanno un valore unicamente politico. Infatti non riconoscono nessun diritto, in quanto coppia, ma comportano il cumulo dei redditi, così come la famiglia anagrafica. Per cui, se è vero che è importante che i comuni approvino tali registri come strumento di pressione sul Parlamento e come dichiarazione politica rivolta alla popolazione sulla pari dignità di tutti i cittadini, è anche vero che l’iscrizione ha solo un valore simbolico e, in qualche caso, anche delle conseguenze economiche negative sulla coppia. Giusto pubblicizzare il registro ma non perchè le coppie si iscrivano, semplicemente per educare la popolazione al rispetto. Sarebbe ora che anche i politici capissero questo semplice passaggio.
Di seguito l’articolo del Corriere fiornetino sull’argomento:

FIRENZE: L’IDV RILANCIA LE UNIONI CIVILI, IL PD SI DIVIDE

Tre astenuti e due contrari alla mozione Idv che chiede maggiore pubblicità all’iniziativa. Ma il Pd si trova diviso: 12 voti favorevoli contro tre astensioni e due contrari fra i cattolici

Firenze – Settantatrè coppie iscritte (dodici dello stesso sesso), in dieci anni. Un vero e proprio flop per il registro delle unioni civili in Palazzo Vecchio. E il consigliere dell’Italia dei Valori Giuseppe Scola ieri in Consiglio comunale) propone maggiore promozione dell’iniziativa. Ma il Pd si trova diviso: 12 voti favorevoli contro tre astensioni (Caterina Biti, Francesco Ricci e Andrea Borselli) e due contrari (Massimo Fratini e Salvatore Scino) fra i cattolici. Alla fine, la mozione passa comunque con i voti del resto del centrosinistra; contrario tutto il Pdl. Il registro delle unioni civili è nato il 27 ottobre del 2001.

Possono iscriversi residenti che non siano legati da vincoli di matrimonio, parentela, adozione e tutela. Ma semplicemente uniti affettivamente o coabitante da almeno un anno per motivi di assistenza morale: «Non è rivolto soltanto alle coppie eterosessuali o gay spiega la presidente della commissione pace e diritti umani, Susanna Agostini (Pd) ma possono iscriversi anche coppie di amici o amiche che abitano insieme e vogliono poter usufruire dei vantaggi del registro» . Qualche esempio sull’utilità: «Nel caso di ricovero nel reparto di rianimazione continua una persona che non è parente non può accedere alle visite, ma se iscritta al registro sì» .

Il primo anno si sono iscritte appena tre coppie, idem il secondo. E in dieci anni gli iscritti sono saliti fino a 73 coppie, di cui 12 dello stesso sesso (tre sono entrate nel registro l’anno scorso). I numeri sono lontani dalle aspettative del Comune: «Questo servizio deve essere maggiormente pubblicizzato afferma il consigliere Scola perché tante persone non sanno dell’esistenza del registro e dei vantaggi che può avere» . E scoppia il finimondo nell’ala dei cattolici: «Non è giusto che ci facciamo noi carico della pubblicizzazione» , tuona il consigliere Massimo Fratini (Pd). «Chi sceglie di iscriversi sa già bene come deve fare rincara la dose il consigliere Salvatore Scino (Pd) ci sono già tutti gli strumenti necessari, io voterò contro la maggiore pubblicizzazione.

Si carica di un significato un provvedimento che non interessa ai cittadini, se non a una piccola minoranza, non è una priorità per la gente. Si tende a forzare una legge nazionale che non c’è» . Durissimo anche il Pdl: «Il centrosinistra si lamenta continuamente per i tagli delle risorse, ma soldi per le battaglie ideologiche li trova sempre» . «È un atto pretestuoso e ideologico dice l’onorevole Gabriele Toccafondi, coordinatore cittadino del Pdl i dati dimostrano che il registro non è percepito come un bisogno dai fiorentini» . Ma la maggior parte dei consiglieri Pd si schiera a favore del registro e della sua promozione: «Sono stupita dai consiglieri, anche del partito democratico, che hanno la presunzione di capire quello che interessa ai cittadini di Firenze.

È fuori da ogni logica che qui oggi si rimetta in discussione la presenza del registro afferma Tea Albini (Pd) i consiglieri devono limitarsi a ciò che chiede la mozione, ovvero maggiore informazione. Qualcuno vorrebbe imporre il proprio modo di pensare ai cittadini, sono scioccata per il bassissimo livello della discussione a cui stiamo assistendo» . Susanna Agostini chiede che venga consegnato il regolamento del registro a ogni consigliere. «La delibera non entra nel merito precisa la consigliera Ornella De Zordo (Perunaltracittà) abbiamo a che fare solo con un atto che invita il sindaco a intraprendere azioni per informare i cittadini, ma vogliamo scherzare?» . E l’atto passa la votazione: 20 favorevoli (Pd, gruppo Spini, Perunaltracittà e Sel), 9 contrari e 3 astenuti.

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