Le donne nella nazione del Bunga Bunga

Home » News » Le donne nella nazione del Bunga Bunga

Di Massimo Mele il 17 Novembre 2010. Nessun commento

Nuova sconfortante inchiesta di Newsweek, il popolare settimanale americano, sulla condizione femminile nel nostro paese sotto il governo Berlusconi. Un quadro impietoso e mortificante suffragato da dati inoppugnabili

“Sono le 20.30, in Italia tutti gli occhi sono puntati sul popolare programma satirico Striscia la Notizia. Due uomini di mezza età, piazzati sottouna luce stroboscopica, uno dei quali tiene una cintura da cui penzola una vagamente fallica stringa di aglio. Una donna scivola sul pavimento sullo stomaco, indossa un costume di paillettes con un perizoma e una profonda scollatura a V che si tuffa fin sotto l’ombelico. Mentre lei si alza, uno degli uomini ciondola l’aglio di fronte alla sua bocca aperta. Lei lo prende in mano e se lo strofina sulla guancia. “Su, gira su te stessa, facci dare un’occhiata” – dice l’altro uomo, e tocca il didietro della modella”. Questa è la traduzione parola per parola dell’incipit del nuovo “quadretto” di Newsweek, il popolare settimanale americano, dedicato al nostro Paese questa settimana.

L’ITALIA DI MR. BUNGA BUNGA – Ecco come funziona la prima serata televisiva in Italia. E’ la sfilata inevitabile del prurito, “l’espressione – annota NW – del marciume che adesso si sta manifestando al vertice del governo italiano, un riflesso del problema più profondo della società italiana con l’evoluzione – se così possiamo chiamarla – del ruolo delle donne. Mentre ancora si discute dell’ennesimo scandalo sessuale che ha per protagonista il premier Silvio Berlusconi, il “modello italiano” appare ormai delineato: “gli uomini sono uomini, e le donne sono vetrinistica”. Così, mentre Berlusconi si è comportato da “vecchio sporcaccione”, va detto che un buon numero di donne italiane sono disposte a giocare i suoi giochi umilianti”. Una denuncia forte quella di Newsweek, che siamo certi farà discutere e che, molto probabilmente, solleverà nuove polemiche. Sia da parte dei critici di Berlusconi, sia da parte dei suoi fan, quelli sempre disposti a sostenerlo costi quel che costi. Newsweek ripercorre a questo punto le tappe del successo di “Mr.B.“, da quando iniziò come imprenditore edile con la sua impresa di costruzioni, fino alla sua geniale pensata di gettarsi anima e corpo nel nascente business della Tv commerciale. Fino alla sua “discesa in campo” – conferma NW – fatta a posta per tutelare anche in termini politici i suoi immensi interessi economici”. Ma tu pensa, all’estero sono a conoscenza di cose che qui in Italia in molti temono persino di ricordare, magari in tv. “Oggi che controlla la televisione di Stato, il 95% del mercato televisivo è ora sotto il suo controllo, la sua influenza è totale persino sui gusti delle donne italiane”. Un’influenza negativa. “mentre in altre terre europee si promuove attivamente l’uguaglianza di genere, Berlusconi ha guidato la sua carica nella direzione opposta, di fatto soffocando le donne attraverso la creazione di un mondo in cui si vedono in primo luogo solo come oggetti sessuali“.

ITALIA SEMPRE PIU’ IN BASSO – “Un ritratto sconvolgente – conferma Newsweek – dell’Italia di Berlusconi emerge dal World Economic Forum di ottobre 2010, Global Gender Gap Report“. Il WEF si concentra sui temi come la parità salariale, la partecipazione alla forza lavoro, l’opportunità di carriera, l’avanzamento delle donne ecc. sostenendo che la chiusura del gap di genere a livello europeo, potrebbero incrementare il PIL della Zona euro di quasi il 13%“. Ma come stanno le cose ora, l’Italia sarebbe rimasta il fanalino di coda. “In ogni categoria, a cominciare dall’istruzione, per non parlare della partecipazione al lavoro,dove è solo al 87° posto a livello mondiale. E che dire della parità salariale? 121°. E dell’opportunità per le donne ad assumere posizioni di leadership? Di male in peggio, 97°. Nella classifica complessiva del rapporto, l’Italia si pone al 74° posto al mondo per il trattamento che riserva alle donne. Dietro Colombia, Perù e Vietnam, e sette posti in meno rispetto a quando Berlusconi è tornato al potere nel 2008. “L’Italia continua ad essere uno dei paesi a più basso rango nella UE e ad aggravarsi ulteriormente rispetto all’anno scorso”, dice il rapporto. “Un’intera generazione è cresciuta in una società avvilente” dove nella vita quotidiana regna una sorta di cultura del “porno soft-core”. Una cultura impressa per ben 23 anni dalle tv di Berlusconi in trasmissioni come Striscia la Notizia, con le sue donne voluttuose note come veline (letteralmente “pezzi di carta“), che sfilano ogni sera. Alcune di queste sono arrivate addirittura in Parlamento e al governo, nominate direttamente da Berlusconi. I sondaggi mostrano poi un dato inquietante, molte donne italiane, specie le più giovani, vogliono svolgere questa professione, molto più che fare i medici, gli avvocati, o i titolari di aziende”.

di Pietro Salvato da giornalettismo.com il 15 novembre 2010

Pubblica un commento