Commissione Europea conferma sostegno per diritti Trans

Home » News » Commissione Europea conferma sostegno per diritti Trans

Di Massimo Mele il 12 Maggio 2011. Nessun commento

La Commissione europea conferma il suo sostegno ai diritti delle persone trans e intersex. Certi Diritti ringrazia la commissaria europea Viviane Reding per l’impegno preso con i deputati europei.

Bruxelles-Roma, 6 maggio 2011

La Commissaria europa Viviane Reding, Vice-Presidente della Commissione europea e responsabile per i diritti fondamentali, la giustizia e la lotta alle discriminazioni, ha affermato che la Commissione “riconosce l’importanza di supportare la promozione dell’eguaglianza per le persone transgender. La Strategia sull’eguaglianza tra donne e uomini nel periodo 2010-2015 prevede lo studio e l’analisi di  specifiche questioni relative alla discriminazione sessuale in relazione all’identità di genere. Attraverso il programma Progress, la Commissione ha deciso di destinare fondi che permetteranno ad ILGA-Europe, l’organizzazione di cui fanno parte le organizzazioni europee lgbt, di sviluppare alcune attività in supporto dei diritti delle persone transgender e contribuire a rafforzare la capacità di coloro che sono impegnati nella società civile nel promuovere i loro diritti. La Commissione ha inoltre lanciato recentemente uno studio sulla “discriminazione contro le persone trans ed intersessuali sulla base del sesso, identità sessuale ed espressione sessuale”. Quando i risultati di tale studio saranno disponibili, la Commissione esaminerà le azioni di follow up necessarie”.

Questo è quanto si legge nella risposta che la Commissaria Europea Reding ha dato all’ interrogazione dei parlamentari europei Michael Cashman (S&D) , Marije Cornelissen (Verts/ALE) , Sophia in ‘t Veld (ALDE) , Ulrike Lunacek (Verts/ALE) , Eva-Britt Svensson (GUE/NGL) , Antonyia Parvanova (ALDE) , Sirpa Pietikäinen (PPE) , Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE) , Rui Tavares (GUE/NGL) and Britta Thomsen (S&D).

Questo è il documento con l’ interrogazione che era stato inviato alla Commissione europea:

La sentenza della Corte di giustizia europea nella causa C13/94 P/S e Cornwall County Council del 1996 affermava che il principio di parità di trattamento tra uomini e donne sancito nella «direttiva [76/207/CEE] osta al licenziamento di un transessuale per motivi connessi al suo mutamento di sesso». Da allora, tale decisione è stata inclusa come principio guida nell’ambito della direttiva sulla parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l’accesso a beni e servizi (2004/113/CE, GU L 373 del 21.12.2004), considerando 3 della direttiva sul genere (rifusione) (2006/54/CE, GU L 204 del 26.7.2006), e ha guidato l’inclusione dell’identità di genere nella Strategia UE per la parità tra donne e uomini 2010-2015.

Tuttavia, nonostante il quadro legislativo di cui sopra, le persone transessuali continuano ad appartenere a una delle comunità più discriminate dell’Unione europea. Nella sua relazione del 2010, Homophobia, transphobia and discrimination on grounds of sexual orientation and gender identity (Omofobia, transfobia e discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere), l’Agenzia per i diritti fondamentali a pag. 13 afferma che anche se vi sono prove che suggeriscono una (seppur lenta) evoluzione verso una migliore comprensione dei problemi relativi all’identità di genere, ciò non si traduce necessariamente in un miglioramento della posizione delle persone transessuali che continuano a essere un gruppo marginalizzato e vittimizzato che affronta un elevato grado di stigmatizzazione, esclusione e violenza.

Intende la Commissione destinare fondi alle organizzazioni impegnate nella difesa della parità e dei diritti fondamentali delle persone transessuali come parte del programma di finanziamento PROGRESS attuale e futuro?

Intende la Commissione destinare dei fondi ai progetti e alle iniziative che promuovono la parità delle persone transessuali a livello nazionale?

Fonte: certidiritti.it

Pubblica un commento