Combattere l’eiaculazione precoce per ridurre il rischio e aumentare il piacere

Home » News » Combattere l’eiaculazione precoce per ridurre il rischio e aumentare il piacere

Di Massimo Mele il 15 Dicembre 2010. 1 Commento

La precocità è una caratteristica del nostro tempo. Precoce uguale veloce. Veloce uguale tempo. Sbrigandoci guadagniamo tempo. Perché il tempo è prezioso, il tempo è denaro. E quanto di quel tempo è dedicato all’ozio? Che l’ozio sia ancora il padre dei vizi? Certamente i vizi, se lasciati a briglia sciolta rischiano di prendere il sopravvento. Ma quando a prendere il sopravvento è la precocità, si rischia di avere degli affetti collaterali indesiderati.
Comincia così un lungo articolo, apparso nel numero 52 della rivista Delta, dedicato all’eiaculazione precoce ed al rischio di trasmissione dell’HIV o di MST (Malattie Sessualmente Trasmesse) che ne consegue. Un problema assai frequente al giorno d’oggi sia nel sesso promiscuo che con un partner abituale. L’“eiaculazione precoce”, dal latino “ejaculatio precox” è la difficoltà o l’incapacità dell’uomo di controllare la propria eiaculazione. Non ci riferiamo qui all’orgasmo di un partner prima dell’altro, né ad un tempo inferiore a quello desiderato ma, piuttosto, ad un reale problema fisico che comporta il sopraggiungere di un orgasmo con una ridotta stimolazione sessuale. Tecnicamente potremmo dire che si tratta di eiaculazione precoce quando avviene entro due minuti dalla penetrazione, oppure entro le prime cinque o sei spinte.
Un’indagine della Società Italiana di Andrologia dice che il 40% dei maschi del nostro paese soffre di eiaculazione precoce e il 12% di disfunzioni erettili. Dati che ci portano a pensare che uomini che durano ore ed ore siano solo un’invenzione cinematografica o, comunque, una rarità. Le motivazioni alla base di questa “velocità” sono molteplici, come lo stress, l’ansia da prestazione, l’infiammazione della prostata ecc. Nel caso di un rapporto occasionale, ad esempio, l’angoscia del rischio può portare alla ricerca di una maggiore brevità per “rischiare di meno”. Si potrebbe obiettare che allora sarebbe meglio evitare ma, si sa, cedere alle tentazioni è una prerogativa di noi uomini. E, nel caso, possiamo sempre correre da un infettivologo per chiedere se sia il caso di fare una PEP, la profilassi post esposizione.
L’articolo continua esaminando i casi di due uomini, uno eterosessuale e l’altro omosessuale. In ambedue i casi le motivazioni prevalenti sono lo stress e l’ansia da prestazione ma, nel caso dell’omosessualità, si aggiungono anche altri fattori. “Testimonianze a riguardo si trovano in parecchi “forum”, sia uomini accoppiati che single denunciano il problema dall’eiaculazione precoce.” leggiamo nell’articolo “Anche gli omosessuali non sfuggono a patologie più o meno transitorie quali infiammazioni delle vie urogenitali o malattie neurologiche, ansia da prestazione, sensazione di non farcela e difficoltà nel gestire le emozioni (le cause ritenute più rilevanti per quegli imbarazzanti 30 secondi). O non sfuggono al “problema sociale” dell’essere omosessuali, che implica inevitabilmente l’interiorizzazione dell’omofobia, cioè dell’insieme di atteggiamenti e convinzioni che sono discriminatori e pregiudizievoli nei confronti dell’omosessualità”.

Ecco un elenco delle possibili cause dell’eiaculazione precoce:

1. Focalizzazione sensoriale del riflesso/Punto di inevitabilità.
2. Pressioni del/della partner.
3. Autostima.
4. Sensi di colpa.
5. Partner occasionali.
6. Eccessiva (o scarsa) eccitazione sessuale.
7. Inesperienza.
8. Scarsa frequenza nei rapporti.
8. Giovane età.
9. Problemi organici.

Secondo la rivista “la valutazione della “giusta” durata dell’erezione è un fatto personale: per un uomo possono bastare due minuti dopo la penetrazione, per un altro 5 o 10 minuti, mentre un altro ancora potrebbe desiderare che l’eiaculazione avvenga dopo ore dall’inizio delle stimolazioni. In realtà la durata dell’erezione è irrilevante, se il livello e la qualità della soddisfazione sessuale che si sperimentano nel rapporto, sia a livello personale, sia per quanto riguarda la/il partner, sono soddisfacenti. Se il rapporto non è invece soddisfacente, occorre cercare dei rimedi.”

Ma non preoccupatevi, con un po’ d’impegno potete provare a combattere questo problema con ottime probabilità di successo.
Ecco un elenco degli accorgimenti che potrebbero aiutarvi ad ottenere il giusto piacere nel rapporto ed a soddisfare il vostro partner:
1. Rilassamento.
2. Stop-Start.
3. Petting.
4. Pensare ad altro.
5. Creme desensibilizzanti.
6. Masturbazione.
7. Preservativo.
8. Ritmo.
Se dopo varie prove non riuscite ancora a controllare in maniera soddisfacente il vostro orgasmo allora provate a rivolgervi ad uno specialista. Si comincia dalla visita andrologica e dal controllo dei parametri medici. A volte alcuni farmaci possono essere di aiuto nel ritardare l’eiaculazione. Una consulenza psicologica può invece essere molto efficace per riconquistare l’autostima e vincere l’ansia da prestazione.

One Response to Combattere l’eiaculazione precoce per ridurre il rischio e aumentare il piacere

  1. eiaculazione precoce   25 Dicembre 2010 a 09:37

    Sono pienamente in accordo sia per quanto riguarda le cause, che gli accorgimenti! Dalla mia, ho trovato molto utile non tanto pensare ad altro, bensì pensare al momento presente! Pensare esattamente alle sensazioni che provo in quel momento! La carezza che le sto facendo, i baci che le sto dando, le sensazioni che sto provando… ed affiancare il rallentamento del respiro ( che porta all’inevitabile rilassamento! ). Un saluto

    Rispondi

Pubblica un commento