“Cercasi commesso, meglio se gay”. In poche ore arrivano 230 candidati

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Di Massimo Mele il 10 Novembre 2011. 2Commenti

“Cercasi commesso, meglio se gay”. Questo l’annuncio in vista dell’apertura di uno showroom di abbigliamento in provincia di Firenze. Tra le tante notizie di episodi di omofobia questa fa sicuramente sorridere, ma anche riflettere sugli stereotipi ancora imperanti rispetto all’omosessualità. Per quanto, c’è da dire, la risposta del responsabile ne rivela la buona fede “un’elogio agli omosessuali in una società ancora poco libera e aperta”.

Un articolo di affaritaliani.it

Immagine tratta dal film Bruno

Cercasi commesso. Preferibilmente gay“. Con questo annuncio un nuovo negozio di abbigliamento scatena un putiferio. In un giorno arrivano in azienda 230 e-mail nelle quali i candidati si dichiarano omosessuali e si candidano al posto di lavoro.

L’originale annuncio è stato fatto da Danilo Zanna, del gruppo Diddi di Prato, che il 19 novembre apre uno showroom nel centro di Pontassieve. Zanna avrà solo l’imbarazzo della scelta, visto l’altissimo numero di candidati.

Lui precisa che l’annuncio non è un’indicazione dell’azienda ma che invece si tratta solo di un auspicio personale. Il motivo? Secondo il manager i gay hanno uno senso della moda più spiccato rispetto agli etero e quindi sarebbero più adatti a lavorare in un negozio di abbigliamento. La sua presa di posizione Zanna la motiva con l’alto numero di conoscenze tra omosessuali, anche sul luogo di lavoro. Lui, infatti, dice di essere etero. E anche se lui ha detto che l’annuncio è aperto a tutti e che la precisazione sul commesso gay voleva solo essere un’elogio agli omosessuali in una società ancora poco libera e aperta, la questione ha destato parecchie perplessità.

In particolare arrivano critiche dall’Azione Gay e Lesbica che in una nota del circolo fiorentino dice: “Come associazione che si è sempre espressa contro i pregiudizi e gli stereotipi, contro ogni forma di razzismo e per le pari opportunità di ciascuno, non possiamo che disapprovare ogni forma di discriminazione sul lavoro. Preferire sulla carta un ‘generico gay’ significa soggiacere ad uno stereotipo, per cui in certe professioni i gay sono necessariamente migliori di altri, mentre per altri posti di lavoro sarebbe meglio preferire qualcun altro”. “È possibile che le intenzioni dell’azienda fossero diverse” prosegue la nota  “dare un’opportunità di lavoro a chi è spesso scartato, in un contesto così omofobico come quello italiano in cui la discriminazione in negativo è considerata quasi ‘normale’. Il metodo ci pare almeno ingenuo. Non abbiamo bisogno di scorciatoie individuali, ma di un pieno sostegno alle iniziative del movimento”.

2 Responses to “Cercasi commesso, meglio se gay”. In poche ore arrivano 230 candidati

  1. Stefano94x   10 Novembre 2011 a 15:50

    Che bello andare avanti a stereotipi. Non solo la gente ha le idee confuse su di noi, ora ci vogliono anche dei deficienti come quel tipo per confondere ancora di più le idee.

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  2. Marco   12 Novembre 2011 a 03:02

    cavolo 230 . . non mi prenderanno mai . . .

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