Cameron: niente aiuti agli stati omofobi

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Di Massimo Mele il 30 Ottobre 2011. Nessun commento

David Cameron

Dopo la netta presa di posizione a favore del matrimonio gay, David Cameron, primo ministro britannico, è ritornato sulla questione omosessuale annunciando che il suo paese limiterà i contributi di aiuto allo sviluppo destinati a paesi ch perseguitano la popolazione omosessuale, molti dei  quali in Africa. Kasha Jacqueline Nabagesera, militante lesbica ugandese è stata insiginita il 13 ottobre del prestigioso premio Martin Ennals per i diritti umani.

D’ora in poi le autorità britanniche dovrebbero concedere aiuti diretti solo agli Stati in cui i diritti delle persone LGBT vengono garantiti. La protezione e i diritti della comnunità LGBT diventa dunque una condizione per l’accesso a finanziamenti dei paesi in via di sviluppo da parte del Regno Unito.

Il Malawi ha già subito le conseguenze di questa nuovva politica che lega l’aiuto allo sviluppo al rispetto dei diritti umani: dopo che una coppia gay vi è stata punita con 14 anni di detenzione per atti contro natura, l’aiuto allo sviluppo è stato decurtato di 19 milioni di sterline. Un severo monito a molti altri paesi, soprattutto africani.

L’Uganda, per esempio, dovrà pensare bene se intende rimettere sull’agenda politica il suo progetto di legge che vorrebbe applicare la pena di morte contro gli omosessuali, progetto che è stato al momento bloccato, dopo le proteste internazionali. Il 13 ottobre, Kasha Jacqueline Nabagesera, lesbica e militante ugandese dei diritti umani impegnata nella lotta all’omofobia nel suo paese, ha ricevuto il premio Martin Ennals per i difensori dei diritti umani, un premio prestigioso sul piano internazionale, ma di cui i compatrioti della fondatrice dell’ONG Freedom and Roam Uganda non sono certo orgogliosi. Kasha Jacqueline Nabagesera vive in Uganda sotto altissima pressione, dopo che un quotidiano di Kampala ha pubblicato il suo nome in una lista di ugandesi omosessuali con l’invito ad impiccarli. Il suo compagno di militanza David Kato è stato ucciso in seguito a questa campagna mediatica, senza che le autorità intervenissero a difesa della comunità LGBT

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