Aids, nuove infezioni in calo ma cresce il numero dei sieropositivi

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Di Massimo Mele il 1 Dicembre 2010. Nessun commento

Oggi la giornata mondiale contro l’Aids. Anche in città è necessario tenere alta la guardia

SASSARI. L’Aids non è sconfitto. Rispetto a vent’anni fa, anche a Sassari, si sono ridotte le infezioni da virus Hiv ma è aumentato il numero dei sieropositivi che vivono grazie all’efficacia delle nuove terapie. Quindi i rischi non sono inferiori, ma anzi, è necessario tenere alta la guardia. E’ utile ricordarlo in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebra oggi in tutto il mondo. L’identikit della persona colpita da Aids è cambiato radicalmente in pochi anni: non più giovani omosessuali ma eterosessuale e quarantenni. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, gli eterosessuali, in genere, sono i più colpiti (65,4%) ed è aumentata l’età media nella quale si contrae l’infezione: 39 anni per gli uomini e 35 per le donne. In 8 casi su 10 la principale via di trasmissione per il virus Hiv sono i rapporti sessuali non protetti che, però, continuano a non essere percepiti come a rischio, soprattutto dalle persone più adulte. Il virus, quindi, agisce in maniere ancora più silenziosa e subdola rispetto al passato.

Non mancano le iniziative nate per portare avanti la lotto contro l’Aids. In città l’associazione di volontariato Acos è impegnata da tempo su un difficile campo di battaglia: quello della prostituzione in strada. Nei giorni scorsi i volontari dell’associazione hanno presentato il progetto Xenia: un’attività finanziata grazie al contributo della Fondazione Banco di Sardegna che è arrivata al suo secondo anno di vita. Grazie al progetto, i volontari dell’associazione ogni settimana incontrano le donne costrette a prostituirsi a Predda Niedda per offrire un’informazione efficace finalizzata alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze non pianificate. L’idea dei volontari è nata dall’esperienza sviluppata a diretto contatto con le donne straniere vittime di tratta, nata nel 2005. Giovani prostitute e trans sono infatti i soggetti più pericolosi per la diffusione del virus:

Secondo le Nazioni Unite il 2010 sarebbe dovuto essere l’anno del raggiungimento dell’accesso universale alle cure per Aids, ma evidentemento il risultato non è stato raggiunto. “Actionaid” oggi ha ricordato che le persone sottoposte ai trattamenti anti-retrovirali sono solo un terzo di quante ne avrebbero urgentemente bisogno. La denuncia è contenuta nel rapporto “Ogni promessa è debito: l’Italia e la lotta all’Aids”, che ha analizzato il ruolo del nostro Paese nella lotta alla pandemia. “Cinque milioni di persone sono state sottoposte al trattamento anti-retrovirale, una crescita di 12 volte negli ultimi 5 anni. Ma non dobbiamo farci ingannare, sebbene le risorse impegnate dalla comunità internazionale dei donatori siano raddoppiate negli ultimi 4 anni, rimane ancora elevata la distanza tra le risorse disponibili e quelle necessarie per combattere la pandemia”.

Da Sassarinotizie.it

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