1° in classifica, Tiziano Ferro: «Amore e mille dubbi. Il mio anno di svolta»

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Di Massimo Mele il 29 Dicembre 2011. Nessun commento

Milano – «Me lo sono chiesto mille volte come sarebbe andata». Solo adesso, dopo che è stato il re delle vendite nelle settimane pre-Natale, Tiziano Ferro può dire che è andata bene. La domanda, che non solo Tiziano, ma anche molti altri si facevano, era se il coming out , l’ aver dichiarato apertamente la propria omosessualità, avrebbe influito sulla sua popolarità. «Non ho mai fatto le scelte in base alle possibili conseguenze, ma in base alla mia motivazione – commenta -. Non puoi vivere pensando di piacere a quello o non piacere all’ altro».

Lui continua a piacere: sotto l’ albero in tanti troveranno una sorpresa firmata tzn. «L’ amore è una cosa semplice» è quasi doppio disco di platino (120 mila copie vendute), è stato per due settimane l’ album più venduto (da ieri è al secondo posto dietro a «Christmas», le canzoni di Natale di Bublé) e il singolo «La differenza tra me e te» da nove settimane consecutive è il brano più suonato dalle radio. Funziona anche il tour. Partirà ad aprile, ma le date di Milano, Torino, Verona e Firenze sono già state raddoppiate vista la richiesta. A rendere i dati ancora più sorprendenti è il confronto fra Tiziano e se stesso.

Nei primi sette giorni, il nuovo album ha venduto il doppio rispetto al precedente «Alla mia età» uscito nel 2008. E tutto questo nonostante il mercato sia in crisi profonda. «Il numero 1 ci stava, ma rimanerci non era scontato visto che in queste settimane sono usciti anche Ligabue, Pausini, Celentano, i dischi di Natale che non capisco perché la gente li compri, visto che si ascoltano soltanto per una settimana all’ anno… Insomma è stato talmente un miracolo che avevo pensato di fare una festa», dice Tiziano. Marketing contro cuore.

I diari-autobiografia dell’ anno scorso in cui descriveva il proprio travaglio interiore erano sembrati la vittoria della vita privata sulla carriera, della serenità personale sulla sicurezza del conto in banca. Nel mondo dello spettacolo, e soprattutto nei Paesi con forte impronta cattolica come il nostro, si pensa che il coming out possa danneggiare la carriera di un artista. Ricky Martin ci ha messo anni a dichiararsi gay, e lo ha fatto quando non vendeva più dischi e non c’ era più un’ immagine da macho latino da difendere.

La questione è stata fotografata da Fabri Fibra in «Quorum»: una delle contestate rime del rapper marchigiano recita «Mengoni è gay, ma non può dirlo perché poi non venderebbe più una copia». Teoria smentita, almeno da Tiziano. Di recente il cantautore ha detto di aver trovato una «persona speciale» e di essere «felice» e di aver iniziato «una vita, una sola e non una doppia». La nuova serenità lo ha riportato a vivere in Italia dopo l’ esilio volontario a Londra. Tiziano la vede così: «La chiave è parlare in maniera onesta, con integrità e coerenza: nei miei dischi ho sempre messo tutta la mia vita. E fra diari e disco mi sono messo così tanto a nudo che adesso non ho più pezzi da togliermi. È una sensazione bellissima, mi sento veramente sereno».

Non ha avuto paura, spiega. «Se hai la convinzione di fare la cosa giusta, la trasmetti anche agli altri. Mi sono potuto confrontare con gente di una certa età che negli Anni 60 e 70 non poteva certo fare questo percorso o con chi ha un gap diverso dal mio perché non si trova nella mia posizione». Tiziano torna alla motivazione. «Vivo quella fascia d’ età in cui prendi in mano la tua vita. Prima, per arrivare a fare quello che vuoi, il cantante o il medico che sia, trascuri il resto e ti metti da parte». Forse la spiegazione è un’ altra.

Il pubblico femminile, che qualcuno temeva potesse evaporare, non cercava il sex symbol. Ride. «Non sono un cesso, ma da qui al sex symbol ce ne passa. Ho la faccia da ragazzo italiano della porta accanto». E forse la sua forza è il modo di raccontare l’ amore, soprattutto il lato tragico, che conquista più di uno sguardo hollywoodiano. «Ho condotto un personale percorso di ricerca surrogando con le canzoni il mancato dialogo con amici, fratelli e genitori. Ho cercato la mia identità sentimentale con le canzoni. Sono monogamo, romantico e la celebrazione dell’ amore è l’ obiettivo della mia ricerca».

Natale è alle porte. Lo passerà in famiglia, a Latina: «Il menu lo fanno mamma, zie e nonne. C’ è tanto di tutto: tre primi, carne e pesce, dolci… Siamo il manuale della famiglia italiana. Si fa il cenone il 24, poi arriva Babbo Natale per il godimento dei più piccoli e poi si va a Messa». Se non il suo, quale disco regalerebbe? «Consiglio il live di Adele. Può sembrare un suggerimento scontato, ma lei mi piace da sempre. L’ ho scoperta a un evento benefico dove mi portarono per conoscere Kelly Rowland: il suo primo album sarebbe uscito poche settimane dopo ma con la sua esibizione “distrusse” il locale»

Fonte Corriere della Sera

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