“Marte si era rotto il cazzo, Silvio gliel’ha riattaccato”

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Di Massimo Mele il 22 Novembre 2010. 1 Commento

Le aggiunte di Silvio

“Straordinario il Silvio riattaccapiselli”, dice Marcello Veneziani sul Giornale, in un tripudio di ovazioni. “Silvio Berlusconi ha compiuto il miracolo”: addirittura, che è successo, questa volta? “Ha restituito il pene a Marte e le mani a Venere. Non ci posso credere, a me questo Cavaliere qui mi fa impazzire; mi sorprende, mi diverte, mi sconcerta. Non so cosa pensare di questo restauro e del suo restauratore, se non tutto il bene e tutto il male possibili”: ad essere andato in estasi in questo modo è nientepopodimeno che Marcello Veneziani, già considerato il maitre-à-penser della destra italiana e ora in brodo di giuggiole per l’ultimo ardimento futurista del leader del governo, Silvio Berlusconi, che che ha fatto riappiccicare i pezzi mancanti ad alcune statue storiche ospitate, temporaneamente, a palazzo Chigi, suscitando l’ilarità del mondo intero. Il pensatore, evidentemente su di giri, celebra le azioni artistiche (ardite? futuriste?) del premier: “Ha visto due statue antiche mutilate, che ritraevano l’Imperatore filosofo Marco Aurelio e sua moglie Faustina innestati sui corpi degli dei greci, la dea dell’Amore e il dio della Guerra”.

“MARTE SI ERA ROTTO IL CAZZO” -“C’è chi dice che c’è una ragione di quella duplice amputazione: Marte si era rotto il cazzo (sic) ad aspettare i romani sempre in ritardo sugli appuntamenti. E pure a Venere erano cascate le braccia. Ma è gossip”, dice l’ideologo, in vena di leggerezze, evidentemente. Ancora, in un crescendo: “Questo remake delle statue ha un alto valore psicologico, spiega la personalità di Berlusconi più di ogni altra sofisticata analisi politica”. Già, potremmo concordare: “Berlusconi nota le due statue mutilate e non sopporta vederle ridotte in quel modo. Vuole farle felici, vuole renderle umane, vuole dispensare miracolose ricrescite anche a loro. Non riuscendo a restituire la vista ai ciechi e la vita ai morti, Berlusconi restituisce allora il sesso e le mani alle statue”, ardisce il filosofo, apparentemente fuori dalla grazia di Dio. E d’altronde, la vita vissuta è di spunto, a Berlusconi: “Anche loro, le statue, hanno diritto al lifting e alla chirurgia plastica, devono tornare giovani; se fosse per lui farebbe anche alla statua di Napoleone il riportino e l’alzatacchi. Un mito”. Vabbeh.

Da Giornalettismo.com

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