Un pride al giorno

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Di Massimo Mele il 28 Marzo 2012. 1 Commento

parata del gay pride

Troppo spesso ci imbattiamo in casi di violenta e ingiustificata omofobia,

La nostra comunità in balia degli espedienti catto-fascisti sopporta quotidianamente il martirio dai sadici risolini ai cliche’ perpetrati da una società machista, ai casi più violenti ,che balzano alla cronaca quanto più sadici e non tacciabili di censura.

In questo clima di anacronistica caccia alle streghe, si staglia all’orizzonte come una beffa della storia, la disorganizzazione e la tragica disunione dei gay, la poca empatia che attraversa una comunità indifferente alla fratellanza molto spesso sbandierata come feticcio di moda o indossata una volta l’anno per il Pride. Osservo da anni l’ambiente isolano-cagliaritano e ritrovo sempre le solite tiritere ergersi a condivise leggi-mai scritte. Prima o poi ci si ritrova tutti su Gay Romeo a cercar l’amore tra le taglie dei peni e i gusti più libidinosi e con faciloneria una scritta appare su piu’ profili “no alle checche” oppure “no effeminati”; anche con generosità di motivazioni (quasi ci volessero convincere che, loro, i divieti li mettono per “sani principi”) … s’inizia così il tour nella misantropia omosessuale, retaggio di un paese che ha eretto monumenti alla virilità. Sempre a far battute sull’altrui posizione sessuale passiva, sempre a irrigidirsi ogni qualvolta qualcuno gesticola più di noi. Pronti a battersi come bolscevichi alla periferia di Stalingrado ogni qualvolta si legge di omofobia e pronti ad etichettare ogni omosessuale come barattoli di marmellata … e poi ci si ritrova sulla soglia dei pochi locali gay dove un tanfo di non-sense accoglie i fruitori; inizia la fiera delle amenità. I dress code da indossare tassativamente: sei top se ascolti Beyoncè, sei fashion se imiti Lady gaga, sei figo se hai i Burberry, sei cult se sei amico di… sei mitico se fai la drag queen, e tutti a chiedersi l’ amicizia su facebook e poi neanche ci si saluta per strada… Siamo agitatori di una moda o di una gara a chi e’ più snob , piu’ elitario o più antipatico. La sindrome per cui ad un gay e’ piu’ simpatica la matrigna piuttosto che Biancaneve mi e’ oscura ! Mi chiedo tante volte in queste fiere provinciali dove sia il rispetto dell’ individualità che ci rende essere umani soltanto con un particolare in comune “amiamo persone dello stesso sesso” e rivendichiamo tutti gi stessi diritti, direi abbastanza per sostenere che: se c e’ chi gesticola più di noi , chi non veste come noi, chi ascolta musica diversa dalla nostra non e’ un alieno, e’ solo “L’ altro” con cui unire le forze per cambiare la realtà. Iniziamo all’ interno delle nostre mura facendo strage di luoghi comuni. Ogni giorno !

One Response to Un pride al giorno

  1. mrpotato   29 Marzo 2012 a 11:15

    P A R O L E S A N T E

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