Outing dei politici gay omofobi. Arcigay contro, perchè?

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Di Massimo Mele il 17 Settembre 2011. Nessun commento

Equality Italia, un movimento per la difesa dei diritti degli omosessuali, ha annunciato che il 23 settembre metterà on line una lista dei politici gay che, però, manifestano ostilità alle richieste del movimento gay. La lista sarà compilata a cura di un gruppo di attivisti anonimi.
Si tratta di un gesto provocatorio che avrebbe il merito di smascherare l’ipocrisia e la doppia verità di politici che, in privato, sono omosessuali, ma in pubblico avversano le richieste politiche del movimento gay: matrimonio per i gay, riconoscimento delle coppie di fatto, possibilità di adottare bambini”.

Secondo Zeusnews, che ha riportato la notizia, “un conto è mettere on line una lista di politici “not gay friendly” perchè i gay e anche gli altri non li votino, comprendendo sia gli etero che i gay; un altro è demonizzare solo una categoria, quella dei politici gay “incoerenti”, anche se viene fatto da gay nel presunto interesse degli stessi.
Di un politico è proprio necessario conoscere l’orientamento sessuale e le pratiche sessuali? E il politico ha il dovere di renderle pubbliche? Non basta all’opinione pubblica sapere come vota e che opinione ha un politico senza mettere il naso nella sua camera da letto, anche quando non corrompe minorenni? E ancora: è giusto che le abitudini sessuali di chi fa politica vengano sbattute in Rete, anche se magari è sposato, ha figli, parenti, amici, con cui non ha mai voluto, per ragioni sue, fare outing?”. L’outing su se stessi non esiste, si chiama coming out e significa rendere pubbliche o perlomeno comunicare a qualcuno il proprio orientamento sessuale. L’outing è, invece, un’arma politica che viene usata proprio contro coloro che, pur essendo segretamente gay, pubblicamente si comportano da eterosessuali conservatori e religiosi e si scagliano contro le persone omosessuali e i loro diritti.

Anche da Arcigay arriva una dura condanna del possibile outing come una violenza inutile e gratuita. Patanè, presidente nazionale di Arcigay, rivolge parole molto dure a chi, in questi giorni, “si è fatto promotore e attore di un gesto così violento e vigliacco: In particolare – spiega il presidente di Arcigay – l’annuncio del supporto di soggetti anonimi, di profili segreti, di siti registrati all’estero che potrebbero fare i nomi di omosessuali italiani renderebbe il gesto privo di identità e responsabilità. L’uso, nel movimento gay, di strumenti alla macchina del fango, gli stessi che hanno inquinato la convivenza nel nostro Paese, è conferma della degenerazione politica di parte dello stesso. E’ una parte distinta e distante da Arcigay che esaurisce la sua battaglia politica in operazioni di marketing propagandistico di pessimo gusto e superficiale presenzialismo sulla stampa”.
La reazione di Patanè è da considerare anche nell’ambito dei rapporti fra Arcigay e il suo ex presidente, Aurelio Mancuso, attuale presidente di Equality Italia e responsabile, quindi, dell’iniziativa.

A parte i regolamenti di conti personali, questa vicenda richiede una piccola riflessione.
Mai come in questo periodo, in Italia ci siamo resi conto di quanto distanti siano le posizioni politiche dai comportamenti personali e di quanta ipocrisia ci sia all’interno dei partiti e del Parlamento. Gli stessi politici che hanno criminalizzato i tossicodipendenti ed irrigidito la già severa legge sulla droga, sono i primi a fare feste e festini con cocaina e marijuana. E sempre quegli stessi politici, prima presentano una proposta di legge per rendere illegale la prostituzione, poi non si fanno mai mancare le escort, anche minorenni. E’ la coerenza un valore intrinsecamente legato al fare politica o pensiamo davvero che i politici possano vivere in una doppia morale? Quando si sceglie di fare politica, si sceglie prima di tutto di diventare un personaggio pubblico, di difendere e rivendicare pubblicamente ideali e proposte condivise da quella parte della popolazione che si andrà a rappresentare nelle Istituzioni. E’ giusto o no che le e i cittadini sappiano se chi li rappresenta è in realtà un bugiardo ed un ipocrita e che permette a se ed alla sua corte tutto ciò che al resto della popolazione vieta? Può essere credibile Casini che si scaglia contro le coppie di fatto, anche eterosessuali, ma che poi usufruisce di tale riconoscimento, valido solo per i parlamentari, per assicurare la propria comagna convivente? Da poco un senatore americano repubblicano ed omofobo è stato costretto alle dimissioni in seguito alla pubblicazione delle sue foto trovate su Grindr, un’applicazione per la geolocalizzazione gay. Ovvero: pubblicamente si scagliava contro i gay e segretamente ci andava a letto. Era giusto tacere? Io direi di no, altrimenti si riconosce ai politici un ruolo di privilegio che invece non devono in alcun modo avere. La condotta di chi decide dei comportamenti dei cittadini, di cosa è lecito e di cosa non lo è, di quali diritti si può godere e di quali no DEVE essere coerente e rispettosa di quanto si impone agli altri.
Caro Patanè, trovo che l’uscita di arcigay assomigli più ad un inciucio con i partiti (perchè tra i teodem del PD i gay sono tanti!!) che non ad una reale presa di posizione politica di un rappresentante di gay e lesbiche che sono le prime vittime dei politici omofobi, purtroppo anche di quelli gay e lesbiche che non accettano se stessi e nemmeno noi. Meglio che vadano a casa insieme a tutta la feccia, sporca e volgare che oggi ci governa.

Per visionare il sito dove dovrebbe uscire la lista, clicca qui

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