In marcia per i diritti di gay, lesbiche e trans e per un’italia, e una scuola, laica e inclusiva

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Di Massimo Mele il 7 Dicembre 2015. Nessun commento

Il 12 Dicembre, a Roma, una Marcia per “liberare i nostri diritti presi in ostaggio dai pregiudizi, dalle ideologie e dai fondamentalismi e per sfidare il Governo su matrimonio per tutte e tutti, laicità, genitorialità, contrasto della violenza e della discriminazione di genere”

marcia_diritti“I diritti sono tali soltanto se garantiscono eguali condizioni e pari opportunità a tutte e tutti. Altrimenti si chiamano privilegi e alzano muri che ci dividono e ci imprigionano, invece di rispettare le nostre identità, le nostre differenze, le nostre scelte”. Apre così un lungo documento con il quale alcune associazioni del movimento LGBTQ romano, hanno lanciato l’idea di una manifestazione, una sorta di marcia su Roma, per sostenere il riconoscimento di tutti quei diritti bloccati in Parlamento da un’ipocrita “libertà di coscienza”.
Da lungo tempo il movimento LGBT italiano è in coma profondo, con leader più o meno riconosciuti che vanno avanti in ordine sparso chi a favore delle unioni civili, chi per il matrimonio e chi, come Aurelio Mancuso e altri, persino contro la genitorialità di padri gay, riconoscendo implicitamente come fondata la battaglia dei no gender e delle sentinelle in piedi contro la step child adoption che, secondo loro, aprirebbe le porte alla gestazione per altri nel nostro paese.
Anddos-Gaynet, Associazione Lista Lesbica Italiana, Gaycs, I Mondi Diversi, Roma Rainbow Choir, Scosse e Uaar si sono stancati di aspettare e hanno deciso di farsi promotori di una manifestazione che, da subito, ha assunto i connotati di una vera e propria mobilitazione nazionale. Continuano infatti ad arrivare adesioni di singoli e singole cittadine ma anche di associazioni locali e nazionali, come Arcilesbica, Certi Diritti, Rete Lenford ecc fino ad arrivare allo Sportello LGBTQ CATANIA o ad Azione Gay Lesbica di Firenze.
“Ci mettiamo in marcia con le cittadine e i cittadini che come noi credono nella laicità e nella democrazia, perché nessuna ideologia può negare la libertà degli amori, dei corpi, della sessualità e delle identità.” sostengono le associazioni promotrici “Il 12 dicembre ci mettiamo in marcia per dimostrare che la società italiana ha già compiuto non uno ma molti passi e per sfidare il Governo a fare rapidamente quello che ha promesso, perché ciò che si discute ora nei palazzi non può che essere un punto di partenza per la piena eguaglianza”.
Fra le rivendicazioni, oltre quelle di carattere generale sul diritto alla libera espressione dei propri sentimenti e all’autodeterminazione sul corpo e nelle scelte di vita, il comitato promotore sottolinea l’impegno al contrasto della violenza di genere, all’estensione del matrimonio egualitario, al riconoscimento delle famiglie di fatto etero e omo, alla tutela dei figli di coppie gay e lesbiche e, per concludere, ad un sistema di istruzione pubblico, laico e di qualità in cui si preveda l’educazione alla sessualità e al rispetto delle differenze.
marcia_diritti2Abituati a piattaforme rivendicative che spaziano dai diritti gay alla difesa delle balene, forse quella del 12 può sembrare un pò riduttiva ma include, oltre ai singoli punti programmatici, anche dei principi fondamentali che oggi appaiono sbiaditi. Come la libertà, termine svuotato di ogni significato quando invocata per limitare la libertà o la dignità dell’altro, come nel caso delle sentinelle in piedi e della presunta libertà di opinione messa in pericolo dalla legge contro l’omofobia o, ancora, delle femministe che invocano una legge che vieti espressamente la gestazione per altri (non più solo gli uomini ma ora anche le stesse donne vogliono decidere sul corpo degli altri).
Insomma, una manifestazione che rimetta le donne e gli uomini, nelle loro differenze e complessità, al centro della discussione politica, con i loro bisogni, le loro relazioni, i loro desideri. E che soprattutto si liberi dalle catene ideologiche, religiose e autoritarie tanto care ai populisti come ai fondamentalisti di tutte le religioni, che utilizzano la fede come scudo per le loro violenze e il loro odio.
Sfidiamo il Governo a una radicale inversione di tendenza sul terreno dei diritti civili. Nonostante i continui episodi di omo-lesbo-transfobia, l’allarmante aumento della violenza di genere e degli attacchi ideologici contro l’educazione al rispetto e alle differenze e la creazione ad arte della psicosi collettiva della fantomatica ideologia gender, l’attuale Governo ha scelto di lasciare vacante il Ministero delle Pari Opportunità e ha chiuso anzitempo la strategia nazionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.” continua il documento delle associazioni promotrici “Ciò che si discute ora nel Palazzo, inoltre, è una legge di compromesso che tuttavia finora il Parlamento non è comunque riuscito ad approvare.”
E quindi “il 12 dicembre ci mettiamo in marcia, fianco a fianco, con i colori dell’arcobaleno. I nostri passi saranno scanditi dalle rivendicazioni di giustizia, laicità, eguaglianza e libertà, rivolte a chi ancora di passi non ha saputo e voluto compierne alcuno.”

Per aderire, richiedere informazioni e partecipare vai al sito di “La Marcia dei Diritti” o visita la pagina Facebook

 

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