Violenza anti gay sintomo di involuzione delle nostre democrazie

Home » Rassegna stampa » Violenza anti gay sintomo di involuzione delle nostre democrazie

Di Massimo Mele il 17 Marzo 2015. 31Commenti

stefanoStefano, un ragazzo massacrato di botte su un bus perché omosessuale, senza che nessuno dei passeggeri muovesse un dito per aiutarlo. È accaduto l’altro ieri a Torino, nello stesso giorno in cui Elton John attaccava su Twitter Dolce e Gabbana per un’intervista in cui i due stilisti dicevano di essere contrari all’adozione, da parte di coppie gay, di bambini nati in provetta. Poche righe sui giornali per il fatto di Torino; pagine intere per la polemica tra Elton John (gay che ha adottato due piccoli nati grazie alla tecnica dell’inseminazione artificiale) e le due grandi firme della moda che, da omosessuali, la pensano in maniera diversa dalla pop star.
Per come vanno le cose nel mondo dell’informazione (che è specchio, va detto, della società di cui fa parte e dei valori che la strutturano) non c’è da stupirsi della disparità di attenzione tra i due casi. E però un piccolo tentativo di far volgere lo sguardo dai big della moda e dello spettacolo a Stefano e al suo dolore vorremmo farlo.
Per due motivi. Il primo è che i casi di intolleranza verso gli omosessuali sono tutt’altro che espisodi isolati. Accadono quasi tutti i giorni, in tutte le città d’Italia. Provate a sentire a Sassari, ad esempio, chi lavora con l’Agedo (l’Associazione dei genitori di ragazzi omosessuali) o i militanti del Movimento omosessuale sardo. Vi racconteranno che, anche quando non si arriva alla violenza, la marginalizzazione, la discriminazione, lo stalkeraggio sono frequentissimi e che tra i luoghi dove si verificano più spesso ci sono le scuole. Dove i ragazzi dovrebbero essere educati al confronto, al dialogo e al riconoscimento reciproco anche tra orientamenti di valore tra loro molto distanti, il bullismo omofobico è una realtà con la quale studenti e insegnanti si devono confrontare spesso in maniera drammatica.
Rispetto a tutto questo non ci si può distrarre, bisogna mantenere vigile l’attenzione, alta la guardia. Vale una questione di principio: l’affermazione del diritto degli omosessuali a vivere liberamente la loro scelta.
Ma vale molto di più il dolore delle vittime, che spessissimo sono adolescenti, ragazzi e ragazze nel pieno di un passaggio delicato della loro esistenza. È la loro sofferenza, innanzittutto, che rende intollerabile la discriminazione e la violenza.
Il secondo motivo è che l’omofobia è solamente una delle tante forme di sopraffazione su soggetti percepiti come diversi e “disturbanti”. Per i gay è come per gli immigrati, per i rom, per gli ebrei, per altre minoranze etniche o religiose, per i “drop out” che cadono fuori dal cerchio della produzione e del consumo. Ma la riduzione del lavoro a pura variabile dipendente delle logiche
di profitto delle aziende non ha forse lo stesso significato?
Come “disturbante” è percepito il ruolo paritario che le donne si sono guadagnate, frutto di una battaglia lunga e ancora non conclusa contro il vecchio ordine patriarcale.
Insomma, dal volgere del nuovo secolo i fenomeni di intolleranza, anche violenta, variamente connotati crescono in intensità e in diffusione. Sintomo che segnala una malattia serissima delle nostre democrazie. E mentre in Europa montano gli estremismi di destra, alcuni apertamente neofascisti, mai come ora risulta evidente che aver deposto, a sinistra, la bandiera dell’uguaglianza è stata una scelta scellerata.

Articolo di Costantino Cossu, La Nuova Sardegna del 17/03/2015 pag. 17
Immagine di Stefano tratta dal sito bitchyf.it

31 Responses to Violenza anti gay sintomo di involuzione delle nostre democrazie

Pubblica un commento