Suor Santorum legge “Libero”, e si vede

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Di Massimo Mele il 20 Marzo 2012. Nessun commento

Ci dev’essere un orribile virus conservatore nell’aria. Libero, il quotidiano trash italiano, e il candidato in corsa alla Casa Bianca Santorum lo hanno contratto e sono allo stadio finale. Il delirio è palese: per Libero, ossessionato dalla PornoRai, la serie televisiva per i giovani Fisica e Chimica, è una minaccia per la loro integrità morale. Suor Santorum, invece, vorrebbe distruggere l’industria pornografica, giudicata tossica per il cervello, in quanto il sesso è una materia che non si dovrebbe trattare e addirittura rischiosa ” per i rapporti familiari “. 

Santorum che gioca a fare il prete

MA NON FINISCE QUI:  durante un suo comizio due uomini sono stati allontanati con decisione dopo essersi baciati . Il candidato repubblicano alla presidenza, che si oppone fermamente ai matrimoni gay, aveva da poco cominciato il suo discorso, quando Timothy Tross e Ben Clifford hanno cominciato a protestare richiamando l’attenzione della folla. A quel punto si sono abbracciatI e poi scambiatI un bacio sulle labbra. Immediatamente e’ intervenuta la sicurezza, che ha scortato i due ragazzi fuori dalla sala del comizio. I due non hanno voluto dire se sono effettivamente gay. ”Il messaggio non e’ sulla nostra sessualita’ – hanno commentato, bensi’ sull’importanza della sessualita’, intesa come libera scelta”. Santorum era ad Arlington Heights, in Illinois, per una serie di comizi prima delle primarie di martedi prossimo ed erano attese proteste da parte dei sostenitori dei diritti degli omosessuali.

 

Di seguito un articolo del corriere.it sulla crociata contro la pornografia:

MILANO – «La pornografia danneggia il cervello dei giovani, è “tossica” nei rapporti familiari, è un flagello insomma per il nostro Paese. E l’amministrazione Obama ha chiuso gli occhi». Nei giorni scorsi Rick Santorum, l’ultraconservatore candidato alle primarie repubblicane ha lanciato la sua personale crociata contro l’industria del sesso. Sperando forse di accattivarsi ancor più le simpatie dell’ala destra del partito, ultracristiana e tradizionalista. E promettendo addirittura che, se sarà eletto, promulgherà leggi che proibiscano la distribuzione di materiale pornografico su Internet, sui canali tv via cavo o via satellite, negli alberghi e nei punti vendita al dettaglio.

Santorum che indossa guanti anti masturbazione

BATTAGLIA E BOICOTTAGGI – Per accontentare lo zoccolo duro dei Repubblicani, Santorum rischia di inimicarsi però tanti altri. Forse non «tutti gli uomini nella fascia demografica tra i 13 anni e la morte» come scherzano in molti sul Twitter versante americano. Ma tanti elettori potenziali certamente: oltre, appunto, ai frizzi e lazzi che si succedono sul social network e le critiche di giornali e settimanali prestigiosi come Forbes, naturalmente la più indignata è proprio l’industria del porno. Che promette battaglia. E annuncia boicottaggi contro i repubblicani, come riporta la stampa americana.

«RIDICOLO» -«È ridicolo – tuona Steven Hirsch, fondatore di Vivid, gigante del settore – Trovo ironico che i Repubblicani parlino sempre di “meno Stato” e poi su questioni come la pornografia ne predichino di più. Non funzionerà mai». Joanna Angel, sexy star e imprenditrice a luci rosse, la mette sulla crisi economica: «Una proposta che fa arrabbiare, la pornografia non vuole far male a nessuno. Già, non possiamo vendere su iTunes, Netfix o Amazon. Volete toglierci le poche aree di libertà che ci sono rimaste? Spero che la smettano di considerarci come dei mostri d’immoralità e che la gente capisca che abbiamo gli stessi problemi di tanti americani».

LARRY FLYNT – E interviene pure il vecchio Larry Flynt, proprietario dell’altro bastione dell’erotismo americano, Hustler. Che queste battaglie ha affrontato tante volte nella sua tumultuosa vita, come si vede nel memorabile film del 1996 che lo rese celebre anche da noi, nella fantastica interpretazione di Woody Harrelson. «Già nel 1969,- ha ricordato il magnate – una commissione voluta dal presidente Lyndon Johnson spese milioni di dollari per studiare l’impatto della pornografia. E concludere che non nuoceva alla salute. Poi viene fuori uno come Santorum a caccia dell’uomo nero». Insomma non sarà un’impresa facile per il candidato repubblicano distruggere un comparto che genera, ogni anno, dai 10 ai 14 miliardi di dollari (tra i 7,5 e i 10 miliardi di euro) nei soli Usa. E che, si desume, annovera molti seguaci anche tra le fila dei suoi stessi elettori.

Fonti : corriere.it a cura di Matteo Cruccu e  Ansa

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