Sassari: deliri, censure e bugie all’incontro dei No Gender

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Di Massimo Mele il 20 Maggio 2016. 1 Commento

Pubblichiamo di seguito il resoconto dell’incontro si Sabato 14 Maggio all’Hotel Grazia Deledda di Sassari “Gender nelle scuole, proteggiamo i nostri figli” inviatoci dal Movimento Omosessuale Sardo.

Gender-sterco-del-demonioSabato 14 Maggio abbiamo partecipato all’incontro “Gender a scuola, come proteggere i nostri figli”, su invito degli organizzatori, ovvero il Movimento Cristiano – Forza Popolare di cui è presidente nazionale il consigliere regionale del PSd’Az Marcello Orrù. Dopo anni di totale rifiuto di qualsiasi confronto pubblico, anche da parte del consigliere che preferiva lanciare accuse e slogan senza alcun contraddittorio, avevamo accolto favorevolmente l’invito e richiesto, per mail, di poter intervenire nel dibattito. Richiesta rinnovata al nostro arrivo al sig. Orrù che, nel più totale imbarazzo, nega di essere l’organizzatore (a differenza di quanto riportato dagli stessi partecipanti) dirottandoci sugli spaesati esponenti di Fratelli d’Italia. Rossana Gurrera, moderatrice del dibattito balbetta alcune frasi sconnesse e si defila mentre Uccio Sanna, nell’apertura della conferenza, si impegna a darci la parola “se rimarrà tempo per il dibattito”. Il tempo alla fine rimane ma l’intervento del MOS viene censurato con stratagemmi un po’ patetici, come il far finta di non vederci, e chiedendo ad alcune persone presenti di sforzarsi di porre domande ai relatori.
Durante la conferenza la confusione, l’ignoranza e le bugie la fanno da padrona. Eravamo pronti a sentire opinioni opposte alle nostre ma mai avremmo pensato ad una vera e propria truffa. Si, truffa! Perchè le deliranti teorie antigender, intrise di sessismo, omofobia e transfobia, erano supportate da illazioni, bugie, documenti falsi e vere e proprie bufale. La signora Poleggi, “presentata nel manifesto ed al convegno come Professoressa e redattrice di Provita”, si dilunga in un intervento ai confini della realtà, citando dati inventati, situazioni inesistenti e documenti scritti da chissà chi, mai avvalorati dalla indicazione delle fonti. Secondo la “professoressa” l’ideologia gender presuppone 70 generi sessuali. L’ideologia gender? Cioè? Chi l’avrebbe detto? Ma soprattutto: che cosa sono i “generi sessuali”? Presto detto: sono l’omosessualità, la bisessualità, la pedofilia, la necrofilia, il transgenderismo, il BDSM ecc. ovvero orientamenti, identità, pratiche e perversioni diventano “generi”, proposti nientemeno che dagli “studi di genere”. Verrebbe da dire santa ignoranza, ma non lo è. La confusione è voluta, la menzogna è ricercata: che cosa ne sanno gli ascoltatori degli studi di genere? Assolutamente nulla per cui si può dire tutto e il suo contrario. Vengono mostrati video su presunte maestre gender di Milano che obbligano bambini piangenti a mettere il rossetto. Peccato che si tratti di un famoso video di violenze in una scuola privata brasiliana. Poi ci sono maestre che obbligano i bambini di uno o due anni a toccarsi a vicenda, quelle che spiegano ai bambini che un giorno possono essere donne, l’altro uomini “e forse un giorno anche cane e gatto” esclama indignata una militante del MOS. Ma tutti i fatti denunciati non sono localizzati né localizzabili, si sono svolti in “qualche scuola da qualche parte in Italia”, così si evitano le denunce per diffamazione. Interviene il leader delle sentinelle in piedi cittadine, Giorgio Canu, che accusa il liceo Canopoleno di aver invitato il MOS per parlare della seconda guerra mondiale “Che cosa ne sa il MOS di seconda guerra mondiale? Quelli del MOS hanno mostrato un video su quello che facevano gli omosessuali in quel periodo”. Ora è davvero troppo “Bugiardo!” urla Massimo Mele “Si trattava di un incontro organizzato il 27 Gennaio, giornata della memoria, sulla persecuzione di gay e lesbiche sotto il nazismo e il video non era di cosa facevano gli omosessuali ma di quello che subivano: campi di concentramento e camere a gas”. L’esponente arrossisce e si affretta a finire senza rispondere. Alla fine di due ore e mezzo di interventi deliranti Barbara Tetti, presidente del MOS, chiede inutilmente la parola. Altri 20 minuti di domande improbabili e la conferenza si chiude. Niente confronto, niente spazio a chi potrebbe sbugiardarli. Ci chiediamo: che senso hanno questi incontri di falsità e menzogne oltre all’indottrinamento di tanti nuovi omofobi? Lo chiarisce Marcello Orrù insieme agli altri politici presenti: la campagna contro Renzi per il no al referendum costituzionale. Che c’entra? Niente, ma forse gli organizzatori pensano che unire politica di partito ad impegno antigay possa pagare elettoralmente. Per ora stiamo analizzando le riprese di tutta la conferenza per valutare eventuali risvolti legali. Probabile la denuncia per Giorgio Canu e la sua diffamazione sui fatti del Canopoleno.

“Vergognoso e insulso” commenta amaramente Barbara Tetti “Come si può pensare di prendere in giro così la gente? Questo è terrorismo. Qualsiasi genitore sentendo tutte quelle bugie spacciate per verità assolute inorridirebbe. Diversamente da loro noi non abbiamo paura delle nostre idee e invitiamo gli organizzatori, e i genitori, a prendere parte al nostro dibattito su “Omofobia e sessismo, una questione di gender” previsto per i primi di Giugno. Se credono veramente in quello che dicono accetteranno il confronto, altrimenti vorrà dire che sono solo bugiardi e strumentali

One Response to Sassari: deliri, censure e bugie all’incontro dei No Gender

  1. assunta soggia   23 Maggio 2016 a 08:46

    Vogliono convincersi a vicenda ma non sanno di cosa…allora impastano bugie e accuse infondate. Uno dei tanti modi per convincersi di contare qualcosa. Tra gli imbecilli presenti c’era anche un “politico” mio concittadino. Ora lo sistemo per bene!

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