Studente fuori dalla classe perché gay. Il dirigente “Per proteggerlo”

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De Massimo Mele su 1 Santugaine 2015. manco unu cummentu

Genitori di uno studente sedicenne denunciano: “Lasciato fuori dalla classe perché gay” Il preside: “Ho agito in maniera corretta”

Pochi giorni fa il Giornale di Monza ha riportato la vicenda di uno studente frequentante il secondo anno all’Istituto cattolico professionale Ecfop di Monza, il quale avrebbe subito un atto di discriminazione omofobica da parte del personale scolastico.
Una foto pubblicata su Instagram, che ritraeva il ragazzo mentre mimava un amplesso con il compagno sulla spiaggia ha provocato aggressioni omofobe in classe ma il dirigente scolastico ha deciso di punire la vittima confinandolo nel corridoio “insieme ad un educatore”, durante l’orario scolastico. Secondo il dirigente la foto avrebbe contenuti “pedopornografici” e l’allontanamento sarebbe stato fatto “anche” per proteggerlo, per evitare che all’interno della classe si generassero confusione e discussioni. I genitori del ragazzo denunciano, invece, un vero e proprio atto discriminatorio di natura omofobica ai danni del figlio.

La vicenda ha suscitato reazioni di indignazione da più parti. «È un fatto gravissimo, inconcepibile, per il quale chiediamo l’intervento fermo e severo del Miur. Il ministero invii gli ispettori», ha dichiarato il presidente di Arcigay Flavio Romani.
Di simile tenore le dichiarazioni del deputato Pd Alessandro Zan, che definisce la vicenda «di gravità inaudita, perché sottoporrebbe il minore a un trattamento degradante e discriminatorio, violando il suo diritto all’educazione ma ancor prima la sua libertà e dignità». Anche la democratica Rosaria Iardino, consigliere comunale a Milano e consigliere con delega alle Pari Opportunità della Città metropolitana, intende chiedere un’ispezione nella scuola: «Mi chiedo quanto influiscano, in situazioni del genere, le aberranti esternazioni e gli assurdi convegni che certe forze politiche si ostinano a organizzare, contro la cosiddetta teoria del gender e a difesa di una fantomatica famiglia naturale».
Elena Centemero, deputata e responsabile Scuola di Forza Italia ha dichiarato: «Se le discriminazioni sono sempre odiose, quelle che avvengono a scuola sono particolarmente gravi» e il coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni, ha presentato un’interrogazione sul fatto chiedendo l’intervento immediato del ministro Stefania Giannini.
Di opinione prevedibilmente diversa Carlo Giovanardi e Roberto Formigoni. Quest’ultimo ha scritto in una nota che «È del tutto inaccettabile il vergognoso attacco che è stato scatenato contro una scuola cattolica di Monza e il suo preside, colpevoli soltanto di essersi comportati secondo buon senso e rispetto delle persone». Giovanardi gli va dietro, ma si scaglia anche contro il movimento LGBT «Accecate da furore ideologico ormai le associazioni Gay fondamentaliste vogliono capovolgere il mondo, accusando di omofobia chi si sarebbe comportato allo stesso modo se l’episodio avesse riguardato una ragazza, avendo il preciso dovere di intervenire davanti a comportamenti censurabili o a volte addirittura costituenti reato».

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