Multe contro i baci gay. il sindaco di Treviso in delirio contro Ikea

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Di Massimo Mele il 26 Aprile 2011. Nessun commento

Il sindaco leghista di Treviso: «Io multerei due uomini che si baciano in un parco della mia città. Certe cose si facciano in situazioni private». Parole che scatenano immediata la bufera politica

Gian Paolo Gobbo

Treviso – «Io qui multerei due uomini che si baciano in pubblico» . Mentre Ikea lancia la sua nuova campagna pubblicitaria «progressista» e le coppie omosessuali del Paese sono concentrate all’organizzazione del flash mob di sabato prossimo con il bacio collettivo «omo» in sfida al conservatore sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi, ad agitare ulteriormente le acque ci pensa il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo.

Ieri sera, commentando i manifesti del colosso svedese (che propone due uomini per mano) annuncia: «Il problema non è quello dei manifesti dell’Ikea, non è fine a se stesso: il problema è quando c’è l’esasperazione e ci si mette nelle piazze e nei giardinetti: si tratta di decoro pubblico» . E qui Gobbo taglia corto: «Io multerei due uomini che si baciano in un parco della mia città -annuncia senza alcuna ambiguità -. Certe cose si facciano in situazioni private» . Parole che scatenano immediatamente la bufera politica. «Si vergogni -tuona Alessandro Zan, presidente dell’Arcigay del Veneto -. Gobbo dovrebbe sapere che esiste una Costituzione, che per di più noi abbiamo celebrato proprio in questo periodo, che vieta ogni tipo di discriminazione, sia per genere che per condizioni personali.

Oggi anche il nostro Paese è ricco di nuove forme di famiglia dove non ci sono soprusi, ma tanto amore e che meritano tutta la nostra attenzione e il nostro rispetto» . E ancora: «Gli svedesi da tempo hanno riconosciuto le coppie di fatto, dunque si rivolgono anche a questo tipo di clientela che si trova ad arredare una casa, con un progetto di vita insieme -prosegue Zan -. L’iniziativa del bacio? Ci sarà anche qui. Ikea la organizza in tutte le sedi italiane» . Non è d’accordo il segretario regionale dell’Udc Antonio De Poli: «Dovrebbe intervenire l’Authority per fa ritirare queste pubblicità -spiega -: dare un messaggio diverso da quello legato alla famiglia naturale non è educativo» .

Dura la reazione all’interno del Pd. La coordinatrice regionale del partito Rosanna Filippin è categorica: «Prima ancora dell’intolleranza, la Lega è il partito delle chiacchiere e della propaganda -spiega, mentre concorda con quanto detto da Zan sulla Costituzione -. Ci vuole una grandissima faccia di bronzo per fare la predica sulla tutela della famiglia tradizionale, mentre si assiste a tagli durissimi per le politiche sociali e si fa da stampella al premier del bunga bunga» . Il sindaco di Vicenza Achille Variati rincara la dose: «Rispondendo a Gobbo, dico che mi scandalizza molto di più l’uso che si fa certe volte del corpo femminile, soprattutto in campo pubblicitario -conclude l’amministratore del Pd -. Certo, la famiglia naturale su cui si basa la società è quella fondata sul matrimonio fra due persone di differente sesso. Ma è altrettanto vero che l’iniziativa di Ikea per me non è affatto sconvolgente» .

Fonte il Corriere del Veneto

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