La più grande cura, la prevenzione

Home » News » La più grande cura, la prevenzione

Di Massimo Mele il 8 Giugno 2012. Nessun commento

Nel corso della mia, per ora, breve esperienza, ho avuto modo di conoscere svariate persone che ogni giorno lottano contro un qualche male, che sia esso fisico o psichico, modificando la propria vita in questa lotta, per poter un giorno vedere una qualche luce.
Uno dei miei doveri, in quanto futuro infermiere, è quello dell’educazione sanitaria, o meglio dell’educazione alla sanità. Per questo motivo ho chiesto alla redazione di mosinforma.org di poter redigere una serie di articoli riguardo la salute e la sanità in quanto molto spesso i giovani che si affacciano alla sessualità, qualsiasi essa sia, non conoscono il pericolo che può esserci dietro un atto così bello e intangibile, il sesso.
Questa serie di articoli non saranno scritti sotto forma di terrorismo giornalistico (in quanto il termine giornalista non mi si addice minimamente) ma cercheranno di educare ad una sanità migliore, per proteggere se stessi dai vari agenti eziologici ( agenti che possono creare patologie, malattie) e proteggere gli altri da noi stessi.
Se su qualsiasi motore di ricerca, inseriamo qualsiasi tipo di patologia, troveremmo decine di articoli inerenti quella patologia, e molti di noi, spinti a volte dalla paura e dalla giusta ignoranza, potrebbero autoconvincersi di averla contratta. Questa serie di articoli vogliono proprio evitare che qualunque lettore, leggendo anche per sbaglio da questo blog questi articoli, possa iniziare ad avere timore per se, e mostrare una qualche specie di ipocondria.
Mi sono chiesto quale potesse essere l’argomento apripista, in quanto non vorrei occuparmi solo di malattie sessuali, ma la mia scelta è ricaduta su uno dei peggiori mali che dal secolo precedente, causano morte nel mondo: l’AIDS.
L’AIDS, o Sindrome da Immunodeficienza Acquisita è una malattia infettiva causata dal virus HIV-1. I primi trattati medici che parlano di questa malattia, risalgono ai primi anni ’80 del precedente secolo, quando fu diagnosticata una polmonite ad alcuni ragazzi omosessuali di Los Angeles. La patogenesi ( da dove deriva la malattia) però va ricercata almeno 100 anni prima, quando, secondo la teoria più accreditata, il virus HIV-1 passò in Africa dagli scimpanzé agli esseri umani.
Prima di parlare di cosa causa e della cosa principale, la prevenzione, vorrei spendere qualche parole per chiarire i metodi di trasmissione.
Questo virus, si trasmette da individuo a individuo per scambio di fluidi corporei, ma non con la saliva. Si pensa che la ragione principale della pandemia generata dal virus sia la rivoluzione sessuale avvenuta nel XX secolo, attribuendo agli omosessuali grande responsabilità. Questa visione, molto riduttiva però, non considera varie forme di trasmissione che alle volte vengono ignorate.
I principali metodi di trasmissione sono i rapporti sessuali, le trasfusioni, punture accidentali con aghi infetti e la trasmissione verticale:
I rapporti sessuali: Durante ogni rapporto sessuale, sia esso eterosessuale o omosessuale, si ha scambio di fluidi extracorporei. Dal punto di vista eterosessuale i pazienti più a rischio sono le donne, in quanto durante la penetrazione è molto probabile che avvengano lacerazioni della mucosa vaginale, con conseguente passaggio dell’agente patogeno all’interno dell’ospite. Il mondo omosessuale è stato sempre associato all’AIDS in quanto, per motivi logici di non procreazione ( XD ), prima degli anni ’80 era comune avere rapporti non protetti. Anche in questo caso, come negli eterosessuali, il paziente più predisposto ad essere contagiato è il passivo, in quanto l’epitelio dell’intestino, durante la penetrazione, subisce una serie di traumi e microlesioni, che consentono il passaggio del virus. Si dice che il/la penetrato/a abbia il doppio delle possibilità di essere contagiato rispetto al penetrante: es. Se il siero positivo è l’attivo, il passivo avrà, in un rapporto non protetto, la quasi sicurezza di aver contratto l’infezione, mentre, se il siero positivo è il passivo, l’attivo potrebbe non aver contratto l’infezione. Questo però non significa che l’attivo possa rischiare nel fare sesso non protetto, e il passivo deve SEMPRE pretendere che venga utilizzato il preservativo.
Le trasfusioni: un metodo, che ai tempi d’oggi è quasi del tutto nullo, è la trasmissione attraverso sacche di sangue infette, in quanto il sangue per trasfusione, prima di essere reso disponibile per le trasfusioni, subisce una serie di analisi e di trattamenti che portano a zero il rischio di trasmettere malattie infettive. Questo non avveniva prima in quanto non era conosciuta la malattia, ne tanto meno il metodo di trasmissione.
Punture accidentali: un altra categoria, storicamente associata all’AIDS, sono i tossici in quanto usavano scambiarsi gli aghi durante la somministrazione delle dosi. In seguito spiegherò la profilassi da seguire se ci si punge accidentalmente con aghi.
Trasmissione Verticale: è la trasmissione tra madre e figlio durante il parto o l’allattamento in quanto il virus può passare attraverso la congiuntiva (zona dell’occhio che è una via d’accesso sicura per le infezioni) durante il parto, o si trova nel latte materno se la madre ne è infetta.
L’HIV-1 è stato trovato in sangue, lacrime, sudore, muco, feci, urina, sperma, liquido vaginale.
Ma cosa crea il virus dell’HIV-1 all’interno dell’ospite?
Il virus va a intromettersi nella normale vita delle cellule del nostro sistema immunitario, impedendo a questo di combattere le infezioni che quotidianamente ci sono nel nostro corpo. Queste infezioni causano poi i sintomi che normalmente si hanno nei pazienti che hanno contratto la malattia: encefaliti, meningiti, retiniti, pneumocistosi, tubercolosi sistemica, tumori polmonari, tumori alla pelle, esofagiti, diarrea cronica, tumori gastrointestinali. In realtà, ciò che uccide il paziente, non è l’infezione da HIV-1, ma le infezioni che il nostro sistema immunitario non riesce a combattere.
Secondo la chiesa cattolica, l’unico modo per combattere la pandemia è l’astinenza… Ma vi sembra possibile???
In quanto ancora non è disponibile un vaccino, l’unico modo per non contrarre la malattia è utilizzare un contraccettivo a barriera che costa 0,50€/cad circa… Il preservativo…
Il preservativo però va utilizzato anche nei rapporti orali, in quanto è vero che il virus non è presente nella saliva, ma è anche vero che nel cavo orale molto spesso sono presenti microlesioni da cui possono passare i virus. Per cui è importante proteggersi anche durante i rapporti ORALI.
L’unica arma medica che abbiamo è la terapia antiretrovirale. Questa terapia impedisce al virus di penetrare all’interno delle cellule del sistema immunitario.
Se accidentalmente ci si dovesse pungere con un ago infetto, o si hanno rapporti sessuali con sieropositivi, è indispensabile recarsi al PRONTO SOCCORSO IMMEDIATAMENTE, dichiarando esattamente, senza timori, cosa è successo, entro 2 ore dal presunto contagio, in quanto è possibile bloccare l’infezione che non è ancora sintomatica, e impedire al virus di iniziare ad attaccare il nostro sistema immunitario.
E’ importante anche dichiarare di essere sieropositivi, perchè l’unica arma che abbiamo per combattere questo male dell’era dei computer è la PREVENZIONE.
Ormai non si muore più da AIDS, perchè la medicina sta facendo passi da gigante, ma perchè rovinarsi la vita per un rapporto non protetto?
Proteggi te stesso, proteggi gli altri, proteggi il tuo partner… Usa il preservativo!

Luca

Pubblica un commento