In TV tutti d’accordo: no all’omofobia e si ai diritti di gay e lesbiche. E nella realtà?

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Di Massimo Mele il 5 Marzo 2011. 1 Commento

Nella trasmissione di Videolina sulla realtà gay e lesbica sarda, ampia convergenza sulla lotta all’omofobia e sui diritti di gay e lesbiche. E spente le telecamere, che farà il PDL?

Cagliari. Maschio e femmina li creò. Questo il titolo della trasmissione andata in onda giovedì su Videolina sull’omosessualità e la realtà gay e lesbica sarda. Presenti in studio Massimo Mele, del Movimento Omosessuale Sardo, Marco Fulgheri e Carlo Cotza dell’ARC, Laura Grasso, ex presidentessa dell’Arcigay di Cagliari, Giorgio Locci, consigliere regionale PDL, Claudio Cugusi, consigliere comunale PD, Elena Carrus, madre single e Marina Ortu, dell’agenzia matrimoniale per gay e lesbiche il Delfino.
Finalmente anche Videolina si occupa di attualità e di una tematica che in passato aveva lungamente snobbato: omosessualità e diritti di gay e lesbiche. E lo fa nella trasmissione Monitor, condotta da Emanuele Dessì, partendo dalle ultime dichiarazioni di Berlusconi contro le unioni gay e lesbiche e contro le adozioni per i single.
Un dibattito pacato, anche se non sono mancate piccole discussioni come sulle adozioni, dove i luoghi comuni si sprecano “Il bambino ha diritto ad un padre ed una madre” ripete ossessivamente l’on. Locci. “Ma se i bambini rimangono in orfanotrofio con i preti, di quale padre e madre sta parlando?” gli risponde Massimo Mele “Non è meglio che piuttosto che essere numeri in orfanotrofio stiano in una famiglia che li ama a prescindere dal fatto che sia una coppia etero, gay, lesbica o single?”. Senza argomenti, l’on. Locci sceglie di ripetere continuamente la setssa frase “.. hanno diritto ad avere un padre ed una madre”.
Difficile la posizione del consigliere regionale PDL, rimasto solo a difendere una posizione indifendibile dopo che persino la madre, anche lei di area PDL, prende le distanze essendo lei stessa madre single e non rientrando quindi nel modello familiare tanto caro all’on. Locci. Ma è anche la mancanza di motivazioni contrarie ai diritti delle persone omosessuali che crea qualche problema al consigliere PDL così come ai tanti politici ed esponenti della Chiesa cattolica che hanno rifiutato di partecipare alla trasmissione: gridar slogan omofobi va bene ma il confronto con gay e lesbiche no, non ci sono argomentazioni valide da contrapporre alle legittime richieste di diritti di gay e lesbiche e dei loro bambini.
Una trasmissione importante e che sancisce il diffuso interesse, nella popolazione, sull’omosessualità e su quei diritti su cui è stata fatta sempre propaganda ma che oggi trovano largo consenso nella popolazione sarda come in quella italiana.
Un buon esempio di giornalismo che speriamo venga presto imitato e che segni la rinascita di una televisione, Videolina, per troppo tempo chiusa alla realtà e lontana dal territorio.

Ecco la prima parte della trasmissione che trovate a questo indirizzo: Monitor

One Response to In TV tutti d’accordo: no all’omofobia e si ai diritti di gay e lesbiche. E nella realtà?

  1. Emanuele   11 Marzo 2011 a 23:30

    Bravi! Finalmente anche in Sardegna se ne parla tranquillamente in tv!!!!

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