Il MOS interviene sul caso Piras-Isinbayeva: PARADOSSI

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Di Massimo Mele il 27 Agosto 2013. Nessun commento

Paradossi

Gianluigi Piras al Pride 2012

Gianluigi Piras al Pride 2012

Gianluigi Piras, presidente del forum sardo del Partito Democratico sui diritti umani e consigliere comunale di Jerzu (Ogliastra), ha scatenato un putiferio mediatico con un commento, piuttosto controverso, sul caso “Isinbayeva” pubblicato sul suo profilo facebook. In risposta alle parole dell´atleta russa che aveva difeso le leggi antigay promulgate da Putin, parole poi ritrattate con un “mi hanno fraintesa”, Piras scrisse «Isinbayeva, per me possono anche prenderti e stuprarti in piazza. Poi magari ci ripenso. Magari mi fraintendono». Un “paradosso” certo, come lui stesso l´ha definito, ma uno dei quelli che evidenziano quanto ancora sia radicato il sessismo nella nostra cultura tanto da imporci, continuamente, una profonda riflessione ed analisi dei termini e delle modalitá con cui parliamo delle donne. Conosciamo Giuanluigi da tempo e ne apprezziamo l´impegno nella lotta per i diritti di tutti e tutte a partire dalle persone omo e transessuali. Per questo riteniamo valide le sue scuse e rispettiamo la sua decisione di dimettersi da tutte le cariche. Una forte assunzione di responsabilitá oggi rarissima nella politica italiana. E speriamo di rivederlo presto al nostro fianco nella lotta all´omofobia ma anche al sessismo ed al razzismo, forme di odio che affondano le radici nella stessa cultura machista bianca ed eterosessista. Tuttavia non possiamo non sottolineare come l´eccessivo livore che ha accompagnato la condanna pubblica di Piras ci abbia in qualche modo sconcertato. Le e gli stessi che da una parte gridavano al sacrilegio per l´utilizzo della parola stupro, dall´altra mostravano una certa comprensione per le parole della Isinbayeva “Se non l´avesse detto probabilmente avrebbe avuto delle conseguenze” o anche “si peró in Russia la mentalitá é quella”. Che tradotto significa: sostenere una legge che ha provocato un´esplosione di omofobia violenta con persecuzioni, torture e omicidi di gay e lesbiche é sbagliato ma comprensibile. Augurare a chi l´ha fatto una punizione che ricalca quelle violenze é un “sacrilegio”. Il vero paradosso é che l´utilizzo del termine “stupro”, in maniera goffa e impropria, é per i benpensanti italiani ben piú grave delle violenze, queste si reali, che con quel termine si intendeva combattere. E c´é chi si é spinto persino oltre, con incredibili paragoni tra la infelice frase di Gianluigi e le sparate sessiste e razziste dei leghisti che auguravano alla Kyenge di essere stuprata “per capire che cosa si prova”, con evidente riferimento al fatto che gli stupratori, sempre per i leghisti, sarebbero gli immigrati. In questo caso si, istigazione allo stupro, condito con becero razzismo. Un paragone che possiamo definire infame ed indecente!
“ Lo stupro e lo stupro di una donna in particolare, è uno dei più violenti, efferati e raccapriccianti crimini che la storia dell’umanità abbia mai conosciuto. Dietro lo stupro c’è quasi sempre il bisogno di umiliare qualcuno e nel caso di un donna, la cinica volontà di predominare e sottomettere questa creatura che evidentemente in troppi, continuano a considerare “inferiore” […]”. É con queste parole che Gianluigi Piras ha presentato le sue scuse e le sue dimissioni. Non abbiamo visto altrettanta profonditá di analisi né rispetto verso le altre vittime della vicenda, gay e lesbiche, nelle parole di chi l´ha condannato senza il minimo sforzo di contestualizzazione, un post scritto dal cellulare in spiaggia, o rispetto per la sua storia politica ed umana. Una sparata superficiale e sessista, ma pur sempre una sparata e con piena assunzione di responsabilitá.
Atleti di tutte le nazioni nel 2014 saranno impegnati nelle Olimpiadi invernali di Sochi sempre in Russia. Per quanto poco credibile, perlomeno in tema di diritti delle persone omosessuali, l´Italia, dovrebbe esprimere una condanna forte e decisa della persecuzione di gay e lesbiche in atto, come altre nazioni che addirittura minacciano il boicottaggio del prossimo appuntamento Olimpico. Lo stesso CIO ha espresso una posizione di condanna e preoccupazione con una richiesta di chiarimenti in merito. Certo il boicottaggio è una scelta drastica ma davanti alla violazione dei diritti umani fondamentali delle persone omosessuali e transessuali alcune nazioni ritengono che non si possa far finta di niente.

Movimento Omosessuale Sardo

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