Gli anni amari

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Di Luisa Cutzu il 5 Marzo 2020. Nessun commento

Il 12 marzo del 1983, Mario Mieli, all’età di 31 anni, si toglie la vita nella sua casa di Milano.
Il 12 marzo 2020, 37 anni dopo la sua scomparsa, esce nelle sale Gli anni amari.

Mario Mieli è stato un attivista, uno scrittore, un teorico, un intellettuale, un performer, un rivoluzionario. Con la sua irriverenza ha dato uno scossone importante al movimento omosessuale italiano, del quale viene considerato padre fondatore. Gli anni Settanta sono stati certamente difficili da affrontare ma anche significativi per il percorso del movimento LGBT+ italiano e non. Dai moti di Stonewall, in tutto il mondo, hanno mosso i primi passi diversi movimenti di liberazione omosessuale, dal GLF (Gay Liberation Front) al FHAR (Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire), fino ad arrivare al Fuori! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) di Torino con il quale Mieli collabora per anni.

Nel 1977 arriva la pubblicazione, per Einaudi, di Elementi di critica omosessuale, il saggio che ha sancito il riconoscimento di Mieli come principale teorico del movimento e apripista degli studi queer in Italia.

gli anni amariDal pressbook del film apprendiamo che:

«Il film ripercorre la vita e i luoghi di Mario Mieli, personalità di grande rilievo nell’Italia degli anni Settanta, tra i fondatori del movimento omosessuale nostrano. […] La pellicola ne segue i passi a partire dall’adolescenza al liceo classico Giuseppe Parini di Milano. La gioventù e la vita notturna sfrenata nella “Fossa dei Leoni” a parco Sempione e nei locali gay milanesi, quando ancora omosessualità era sinonimo di disturbo mentale o depravazione; il viaggio a Londra e l’incontro fondamentale con l’attivismo inglese del Gay Liberation Front; il ritorno in patria e l’adesione al “Fuori!”, prima associazione del movimento di liberazione omosessuale italiano, e poi la fondazione dei “Collettivi Omosessuali Milanesi”; la pubblicazione del saggio Elementi di critica omosessuale; la popolarità mediatica ma anche le turbe mentali. Mario è protagonista assoluto, attorno al quale gravitano nomi e volti di amici e compagni che, con lui, hanno contribuito a cambiare la storia, come Corrado Levi (architetto, docente, artista), Piero Fassoni (pittore), Ivan Cattaneo (cantante) e Umberto Pasti (scrittore e botanico, qui ancora giovanissimo studente con cui Mario ha una intensa e sofferta storia d’amore). Senza dimenticare Angelo Pezzana (fondatore del primo movimento omosessuale italiano, il “Fuori!”), Fernanda Pivano (scrittrice e traduttrice), Milo De Angelis (poeta), Franco Buffoni (poeta e traduttore), Francesco Siniscalchi (massone che denunciò Licio Gelli e la P2)».

Il film, diretto da Andrea Adriatico, che ne ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Grazia Verasani, Stefano Casi, è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e verrà distribuito nelle sale da I Wonder Pictures a partire dal 12 marzo.

Tra gli interpreti principali figurano Nicola Di Benedetto nel ruolo di Mario (al suo debutto sul grande schermo), Sandra Ceccarelli nel ruolo della madre Liderica e Antonio Catania nel ruolo del padre Walter.

Il trailer del film:

Per maggiori approfondimenti su Mario Mieli rimando ai seguenti link:

Laura Schettini, Mario Mieli, 2015 (Treccani, Dizionario biografico degli italiani)
http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-mieli_(Dizionario-Biografico)/

Luca Scarlini, Ritratto di Mario Mieli, 2016 (rivista on line Doppiozero)
https://www.doppiozero.com/materiali/ritratto-di-mario-mieli

Federico Sardo, Mario Mieli, estremo e dimenticato, 2017 (rivista on line Il Tascabile)
https://www.iltascabile.com/linguaggi/mario-mieli-estremo-e-dimenticato/

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