Diritti alla “Cavalcata”

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Di Massimo Mele il 20 Maggio 2012. Nessun commento

Sassari – Si è conclusa questa mattina intorno alle 12:30 la manifestazione folkloristica sassarese “La cavalcata sarda” sotto un cielo uggioso che continua a regalarci pioggia a catinelle. Per fortuna anche il Movimento Omosessuale Sardo ha scelto di cavalcare l’occasione per scendere in piazza e portare un pò di colore.

A tre giorni dalla giornata mondiale contro l’omofobia il MOS, per pubblicizzare “Diritti al cuore“, la manifestazione contro l’omofobia, il razzismo ed il sessismo, che si terrà a Sassari il Sabato 23 Giugno, ha scelto di portare il tema della discriminazione di gay, lesbiche e trans alla Cavalcata, la principale manifestazione della tradizioni e della cultura Sarda.
Una manifestazione allegra e colorata per dire NO alla violenza, alla discriminazione ed all’emarginazione, ma soprattutto per dire SI ad una cultura del rispetto, dell’incontro e della convivenza. Una provocazione? Assolutamente no affermano i vertici del Movimento: “Noi la consideriamo piuttosto una “integrazione”, una partecipazione non prevista ma intesa nel pieno rispetto della forma e delle dinamiche proprie della sfilata”, e aggiunge “nessuna offesa quindi, ma desiderio di partecipare all’evoluzione ed al progresso sociale nel pieno rispetto della storia e delle tradizioni della nostra terra che riconosciamo come parte integrante della nostra cultura. Quale luogo più appropriato per rivendicare il diritto all’identità ed all’autodeterminazione di una manifestazione fortemente identitaria come la Cavalcata?”

Nonostante il cambio di programma dell’ultimo momento (Il gonfalone rivisitato della Sardegna, che diventa di fatto ” Regione autonoma della Sardegna Queer”, avrebbe dovuto precede quattro drag queen, vestite con abiti in stile Sardo, che distribuiscono finocchi) la trovata del MOS raccoglie consensi dall’assessore Dolores Lai che invita le quattro drag queen a sedersi nella tribuna assieme a rinomati personaggi di spicco della politica Sarda. Nel frattempo altri due militanti srotolano un grande striscione con il logo e lo slogan della manifestazione “Diritti al cuore” prevista per il 23 Giugno. Gli altri si apprestano a distribuire volantini e sventolare bandiere inneggianti alla pace e ai diritti dei quali il MOS si è sempre fatto portavoce.

“Diritti al cuore”, spiega Manuel Pirino, “vuole andare oltre il corteo, per rafforzare le rivendicazioni territoriali come i registri delle unioni civili e la legge regionale sulle coppie di fatto. La Regione Sardegna, deve riconoscere e garantire al suo popolo uguale diritti, in particolar modo in un momento storico così delicato, di fronte ad uno stato italiano, chiuso in se stesso, schiavo di un sistema clericale, che in grave difetto verso le direttive dell’UE, continua ad esercitare un azione subdola di negazione dei diritti civili”.

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