Campagna Benetton contro l’odio: per i papaboys è “Schifosa e offensiva”

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Di Massimo Mele il 17 Novembre 2011. Nessun commento

Un bacio per combattere la cultura dell’odio. Era questo il messaggio che il gruppo Benetton voleva trasmettere con i nuovi maxi manifesti, apparsi stamani a Roma e a Milano. Ma per i religiosi, il bacio fra due uomini, anche se capi di Stato e anche se avvenuto realmente, provoca un senso di nausea e di offesa. A noi la campagna, invece, è piaciuta molto

“Gli odi non cessano mai grazie all’odio, cessano grazie al non-odio”. Questa profonda idea di tolleranza riassume i principi ispiratori della Campagna UNHATE, che Benetton ha creato con l’obiettivo di contrastare la cultura dell’odio promuovendo la vicinanza tra popoli, fedi, culture e la pacifica comprensione delle ragioni altrui.

Il progetto di comunicazione UNHATE, comprende una serie coordinata di iniziative ed eventi, che iniziano oggi sulle principali testate quotidiane, periodiche e web del mondo.

Tema centrale è il bacio, il più riconosciuto simbolo dell’amore, tra leader politici e religiosi mondiali, ad esempio: Barack Obama e il leader cinese Hu Jintao; Papa Benedetto XVI e Ahmed Mohamed el-Tayeb, Imam della moschea di Al-Azhar al Cairo (il più importante e moderato centro di studi islamico sunnita al mondo); il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Si tratta di immagini simboliche di riconciliazione – con un tocco di speranza ironica e costruttiva provocazione – per sollecitare una riflessione su come la politica, la fede, le idee, anche se diverse e contrapposte, debbano comunque portare al dialogo e alla mediazione.

Subito si parla di campagna choc ed è già polemica sui manifesti tra cui quello del bacio sulla bocca tra il Papa Benedetto XVI e l’Imam del Cairo Ahmed Mohamed el-Tayeb, e ancora il bacio tra Angela Merkel e Sarkozy, il presidente americano Barack Obama e il suo omologo cinese Hu Jintao.

Pronta la protesta del Vaticano e il gruppo veneto decide di ritirare quindi la campagna. “Ribadiamo che il senso di questa campagna e’ esclusivamente combattere la cultura dell’odio in ogni sua forma – dichiara un portavoce di Benetton Group -. Siamo percio’ dispiaciuti che l’utilizzo dell’immagine del Pontefice e dell’Imam abbia cosi urtato la sensibilita’ dei fedeli. A conferma del nostro sentimento abbiamo deciso con effetto immediato di ritirare questa immagine da ogni pubblicazione”.

La Santa Sede aveva duramente criticato l’iniziativa “per un uso del tutto inaccettabile dell’immagine del Santo Padre, manipolata e strumentalizzata nel quadro di una campagna pubblicitaria con finalita’ commerciale”. “Si tratta – aveva spiegato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi – di una grave mancanza di rispetto per il Papa, di un’offesa dei sentimenti dei fedeli, di una dimostrazione evidente di come nell’ambito della pubblicita’ si possano violare le regole elementari del rispetto delle persone per attirare attenzione per mezzo della provocazione. La Segreteria di Stato sta vagliando i passi da fare presso le autorità competenti per garantire una giusta tutela” della figura del Pontefice. È quanto dichiara il portavoce vaticano padre Lombardi.

Proviamo senso di schifo e di offesa – commenta una nota dei Papaboys italiani – ed invitiamo i giovani a boicottare i prodotti Benetton fino a quando questa campagna non sarà sospesa e rimossa la pubblicità in tutte le sue forme”. L’indignazione potrebbe arrivare dal Vaticano “ma anche da esponenti della religione islamica, ai quali siamo già a chiedere perdono per la stupidità di questa azienda italiana, che continua a farsi pubblicità offendendo la massima autorità della Chiesa Cattolica”.

Ma le polemiche sono arrivate anche dall’associazione di telespettatori cattolici Aiart (“e’ un’offesa al cattolicesimo, ma anche un’offesa a tutti quei pubblicitari che ricercano messaggi innovativi”) e da Rocco Buttiglione, presidente Udc, che aveva liquidato i manifesti come “volgarita’ noiosa”.

Tra i baci, oltre a quello tra Papa Ratzinger e l’Imam Ahmed Mohamed el-Tayeb, anche quello tra Barack Obama e il leader cinese Hu Jintao, tra il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy .

Fonti: AGI – Agenzia Giornalistica Italia, styleandfashion.blogosfere.it, tio.ch ticinonline

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