Berlusconi: Tutti siamo gay per il 25%, ma io sono lesbica. Poi attacca i giudici

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Di Massimo Mele il 16 Aprile 2011. Nessun commento

ROMA – “In tutti noi c’è il 25% di omosessualità, ce l’ho anche io, solo che dopo un attento esame ho scoperto che la mia è lesbica“. Per Berlusconi, quella che sta per finire, è stata una giornata ricca di dichiarazioni “pepate”. Stamattina aveva iniziato attaccando per l’ennesima volta la scuola pubblica, ma è stato durante la conventione dell’associazione “Pdl-Al servizio degli italiani” che ha deciso di dare il meglio di sè, scherzando sull’omosessualità e sferrando ancora una volta un duro colpo alla magistratura.

Giudici – “Sono 17 anni che la magistratura tenta di farmi fuori considerandomi un ostacolo. Ma io sono ancora qui e ci sarò finchè sarà necessario per difendere la libertà degli italiani. Nonostante tutti i processi non sono mai stato condannato”. Dichiarazioni sicuramente pesanti nei confronti della magistratura, accusata senza mezzi termini di essere al servizio della sinistra. “Ai pm non interessa la condanna perchè saanno che non possono arrivarci. Un presidente del Consiglio dovrebbe essere tutelato e non distratto per delle bazzecole magari accadute 15 anni prima”. E poco importa se alla platea non viene detto che magari le bazzecole sono, come si può leggere su Wikipedia, “la corruzione giudiziaria, il finanziamento illecito ai partiti e il falso in bilancio”.

Attività di governo – Non contento di essersela presa con giudici e pm, Berlusconi attacca anche la Corte Costituzionale: “Il governo ha fatto tre leggi: lodo Schifani, lodo Alfani e legittio impedimento. Tutte approvate con tempi lunghissimi dal Parlamento ma che la Corte Costituzionale ha abrogato e non sto a dare giudizi su quei giudici”.

Scuola pubblica – La chiusura dell’intervento è per precisare il proprio pensiero riguardo alla scuola pubblica: “La sinistra dice che io ho attaccato la scuola pubblica, non è vero. Io ho semplicemente detto che se una famiglia poco abbiente manda suo figlio in una scuola pubblica e per sua sfortuna si trova un’insegnante di sinistra che vuole inculcargli dei valori diversi rispetto a quelli della famiglia, lo Stato attraverso le Regioni deve intervenire e dare a quella famiglia il sostegno adeguato per mandare suo figlio in una scuola privata e cattolica”.

Fonte Net1News

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