Baci di “protesta” contro l’omofobia

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Di Massimo Mele il 17 Agosto 2010. Nessun commento

2 ragazzi si baciano sul bagnasciuga del Poetto, si accrezzano, si abbracciano. Normale scambio di effusioni in una coppia che, con diversi amici, pensava di passare una giornata divertente in spiaggia. Ma qualcuno che non la pensa così e chiama il 112 accusando i due di indecenza/immoralità (sic!) e di essere spregevoli. Aggressione sicuramente non condivisa dai più, che forse qualche tempo fa, o in altro contesto, avrebbero reagito zittendo l’omofobo, o comunque cercando di rilassare gli animi. Le continue invettive, offese, discriminazioni omofbiche, agiscono come impulso a reagire decisamente contro l’omofobia da una parte, mentre rafforzano, dall’altra, gli stereotipi, i pregiudizi e il senso di superiorità di tanti ignoranti o fondamentalisti religiosi. Una polarizzazione sempre più forte tra chi rivendica e chi discrimina, tra chi rispetta e sotiene e chi denigra e aggredisce. L’assuefazione alla discriminazione ci porta a non stupirci se nessuno tra i politici, gli intellettuali o i rappresentanti delle Istituzioni condanna pubblicamente l’accaduto, nè che nessuno dei bagnanti si sia indignato davanti a tale intolleranza omofobica. Ma, per quanto arrabiati, spesso prevale quel senso di impotenza misto ad inconscia “autodisciminazione”, che spegne l’impulso contestatore e ravviva l'”individualismo che ci protegge”.
Per fortuna, nel silenzio anche delle associazioni (mea culpa!) c’è qualcuno che non riesce a stare zitta e propone addiritura una manifestazione pubblica di protesta o, meglio, di sensibilizzazione. Tutti e tutte al Poetto, nel tratto luogo del fattaccio, a baciarci allegramente: gay, lesbiche eterosessuali, tutt* coloro che si sono sentiti violentati dalla censura dell’affettività, offesi per la “libertà” con cui si può discriminare e aggredire le persone omosessuali.
Alessandra Esposito l’ha scritto sul suo profilo su facebook e ha creato un evento: Sabato 28 Agosto, alla spiaggia Poetto, vicino alla torre (fermata del chiosco Fico d’india), dalle 12 alle 20 “Kiss on the beach (Bacio sulla spiaggia)”. Un’idea semplice, forse un pò ingenua, ma una risposta spontanea ad una discriminazione non più accettabile. Eppoi baciarsi è meno faticoso che camminare con lo striscione in mano …
Mi assoccio all’invito di Alessandra: il 28 tutti al Poetto con il partner o … il desiderio di trovarne uno.

Ecco il testo dell’evento pubblicato su facebook all’indirizzo: Kiss on the beach

Dopo l’ennesima notizia di atti omofobici la mia indignazione si è concretizzata ieri 3 agosto,in questa idea del KISS ON THE BEACH ( che peraltro non mi sembra nemmeno così originale e clamorosa ).
Questo medioevo culturale ,quindi emotivo ,nel quale viviamo ,mi spaventa.E’ necessario però accompagnare la consapevolezza della realtà ad azioni concrete;in questo caso la pacifica e legale azione di potersi bac…iare in spiaggia è una lecita risposta all’involuzione dei costumi.
Sarà un happening spontaneo. Per ora la mia idea e necessità morale è quella di ritrovarci in questo punto del Poetto (l’ottava fermata vicino alla torre), dove è avvenuto l’episodio di omofobia segnalato qualche giorno fa, e poterci baciare liberamente.
Trans,lesbiche,etero,gay,decideranno di andare a fare un tuffo al mare, tutti in un punto preciso,dopo un tuffo un bacio salato sarà normalissimo, o no…?
Intendo sottolineare che questa azione rimarrà circoscritta al bacio, non ci dovranno essere azioni o slogan che siano volgari o violenti, non ce ne saranno.
Rimarremo nella bellezza e nella normalità del bacio, un gesto cantato e rappresentato da secoli in ogni cultura; quindi una cosa pura e lecitissima.
Ci tengo a ribadire che KISS ON THE BEACH è un happening che vuole essere spontaneo, quasi un’azione collettiva nonviolenta, ripeto, senza esibizione di volgarità, solo un gesto collettivo divertente e positivo per affermare che nella nostra società c’è e ci deve essere spazio per ogni preferenza sessuale

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