Antonio Marras: in passerella sfilano poesia e amore

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Di Massimo Mele il 25 Settembre 2010. Nessun commento

di Francesca Figus, Unione Sarda Sabato 25 Settembre 2010

ALGHERO. Le donne arrivano da Ittiri; si mettono in fila su sedie di legno; il loro vociare da ora del rosario si mescola con lo scozzese stretto e l’americano biascicato dei ragazzi che a casa Marras imparano a lavorare.

Milano. Sfila l’estate che sarà; e a guardare il cielo, che piove grigio, quasi non ci credi. Ma al Palazzo della Triennale c’è tanta luce, tanta poesia, tanto amore. Una sfilata di Antonio Marras è sempre un gioco di specchi che rimandano poesia, letteratura, cinema. Nessuno lo fa mai. Neanche oggi, che a Milano è il terzo giorno della Moda, e sono già passati Gucci, Prada, Versace. Ecco perché, al di là della perfezione di un taglio, di un orlo, di uno sbieco; di una proporzione sicura, plasmata, costruita; di una eleganza sottile, ricamata, silenziosa; ecco perché, al di là di tutto, amiamo Antonio Marras. La sua moda è racconto: trama di fili e trama di parole.

Oggi sono quelle, d’amore, di John Keats.

John Keats amava Fanny Brawne che amava John Keats ma forse, di più, la sua poesia. E su questo triangolo che Antonio Marras intesse voluttuosi intarsi di seta; morbidi chiffon a veli; istoriati merletti di pizzo. Vestendo le sue donne di poesia e peonia, sabbia, fango, inchiostro. Il celeste è anice, il bianco non è mai stato così: luce e tenebra insieme. Come un amore. Come quell’amore.

Alghero.

Ma è solo quando torni qui, su questa casa sulla collina, che capisci. Marras che accarezza, bambino, le stoffe del negozio del padre; Marras che disegna Fiorucci; Marras che inventa Piano Piano Dolce Carlotta. A raccontare la sua storia, poi arriva Les Copains e Marras mescola Chanel e viaggi lontani, il nero inchiostro, il rosa polvere, il rosso più denso e importante. Monsieur Arnault lo chiama a Parigi: Antonio Marras, pur rimanendo – anche – se stesso, diventa Kenzo.

Ma qui, sulla collina, con le ricamatrici di Ittiri che intarsiano gli abiti per la sfilata di Milano e i ragazzi del mondo che esplorano il loro talento, solo qui capisci che il lusso di uno dei più grandi stilisti italiani è soltanto passione.

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