AIDS: questo sconosciuto

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Di Massimo Mele il 27 Novembre 2014. Nessun commento

aids_2014Il primo Dicembre è la giornata mondiale contro l’Aids. Quella che un tempo veniva chiamata la “peste gay” è oggi caduta nel dimenticatoio. Quasi assenti le pubblicità istituzionali e, a causa dei continui tagli alla spesa, sono sparite anche le numerose campagne che, un tempo, portavano avanti le associazioni di volontariato in modo capillare e mirato. Eppure l’HIV esiste ancora e il numero delle nuove infezioni rimane piuttosto alto.

Secondo i dati del Centro operativo Aids dell’Istituto superiore di Sanità, ogni anno ci sono in Italia circa 4mila nuove diagnosi di infezione da Hiv (3.800 nel 2012), una media di dieci ogni giorno. Ad aumentare il numero di casi sono i contagi che colpiscono le donne (il 21% del totale) e l’età in cui si scopre di essere malati (38 anni per gli uomini e 36 per le donne). Nell’80% dei casi il virus viene contratto per via sessuale, mentre stanno diminuendo le infezioni per consumo di sostanze per via endovenosa.

In Sardegna di Aids si parla ormai solo nelle “feste comandate”, come appunto il primo Dicembre e sempre in relazione alla tossicodipendenza, benché la principale via di contagio, ca. l’80%, avviene per via sessuale. Le giovani generazioni si trovano quindi con una notevole carenza di informazioni e le pratiche di sesso sicuro fra i giovanissimi sono pressoché inesistenti.

condomsLe nuove terapie antiretrovirali permettono, nella maggior parte dei casi, salvo resistenze ed effetti collaterali più o meno gravi, un’esistenza quasi normale ma con grandi costi sociali ed anche economici. Una maggiore informazione e sensibilizzazione, sopratutto delle nuove generazioni, permetterebbe sicuramente una diminuzione delle nuove infezioni e una maggiore consapevolezza, oltre che un notevole risparmio nelle spese sanitarie.

“Abbiamo proposto all’assessore Arru la creazione di una campagna regionale di informazione e sensibilizzazione da portare nelle scuole e nei luoghi d’incontro giovanili.” ci dice Barbara Tetti presidente del MOS. “Speriamo che capisca che una campagna simile potrà impedire molte nuove infezioni ed avrebbe un costo non superiore alla terapia annuale di due o tre pazienti”.

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