Aids: dopo ratti e scarafaggi arriva la denuncia contro il MOS. Tetti “Siamo al paradosso”

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Di Massimo Mele il 24 Gennaio 2014. 27Commenti

La direttrice di Malattie Infettive, Maristella Mura, querela il MOS che denunciò il degrado igienico e sanitario della clinica con un esposto ai NAS. Barbara Tetti, presidente del MOS “Invece di impegnarsi per velocizzare il trasferimento della Clinica previsto per il 2008, la Mura denuncia l’unica associazione che da più di 20 anni è impegnata nella lotta all’Aids. Siamo al paradosso!”

malattieUn brutto inizio d’anno per il Movimento Omosessuale Sardo. Negli scorsi giorni il Tribunale di Cagliari ha recapitato un avviso di rinvio a giudizio per l’associazione nella persona della presidente Barbara Tetti. L’accusa suona quasi paradossale: diffamazione a mezzo stampa nei confronti della Clinica di Malattie Infettive di Sassari e della sua direttrice Maristella Mura, autrice della denuncia.

I fatti: lo scorso Agosto, dopo aver appurato le disastrose condizioni igienico sanitarie dei locali in cui si trova dal 2007 la Clinica delle Malattie Infettive, in seguito alle numerose denunce pervenute all’associazione dagli stessi pazienti, il MOS chiese l’intervento dei NAS, il Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri. Fu presentato un esposto dettagliato corredato da un video, girato nella clinica tramite un telefonino, in cui era visibile lo stato di abbandono dei locali e la presenza di insetti, cavi elettrici volanti e materiale in decomposizione. Dopo la visita dei NAS i locali furono sottoposti a disinfestazione, i cavi elettrici eliminati e pavimenti e pareti puliti.
 

Il MOS diede ampia pubblicità del fatto sperando che questo potesse accelerare i tempi di un trasferimento rimandato da troppo tempo tempo. Nel comunicato sottolineammo le responsabilità di tale situazione, attribuite all’Università e all’ASL così come alla direttrice, Maristella Mura, in carica dal 1999 e, dal 2012, chiamata dal Rettore nella Giunta d’Ateneo con delega alla sanità. Ma l’accusa, tutta politica, è stata percepita come un attacco personale da chi invece riveste un ruolo pubblico e di responsabilità di una struttura sanitaria pubblica e unico centro di riferimento di tutto il Nord Sardegna per le malattie infettive e parassitarie. Forse per questo la professoressa Mura, sulla base di un articolo dell’Unione Sarda, presentò una querela trasferita poi al Tribunale di Cagliari, città in cui ha sede il quotidiano. A Dicembre il rinvio a giudizio e a Febbraio la prima udienza.

 

Triste epilogo di una collaborazione più che ventennale tra il MOS e la Clinica di Malattie Infettive iniziata nel Dicembre del 1992 con un dibattito sull’Aids alla Camera di Commercio. Sono lontani i tempi in cui i militanti del MOS intonacavano e dipingevano le pareti delle fatiscenti stanze della Clinica in piazza Fiume, assistevano i malati terminali, abbandonati da amici e famiglia, per non morire in solitudine e organizzavano banchetti e manifestazioni contro la discriminazione delle persone sieropositive distribuendo opuscoli di informazione e prevenzione sull’Aids prodotti e pagati dal MOS, nella totale assenza di qualsiasi sovvenzione pubblica. Ma è lontano anche il tempo in cui i medici della Clinica, già sotto la guida della Mura, chiedevano al MOS un aiuto per impedire il trasferimento dei reparti ad Ittiri. Trasferimento di fatto scongiurato dopo che riuscimmo a mettere faccia a faccia medici, pazienti e dirigenti della ASL in un incontro pubblico alla Camera di Commercio.

 

Per questo ci sentiamo oggi di chiedere alla professoressa Mura e all’Università di Sassari di rimettere la querela evitandoci così dispendiosi viaggi a Cagliari e il costo della difesa che, come si sa, sarà a nostro carico anche in caso di vittoria, poiché mai, e in nessun caso, è stata nostra intenzione offendere nessuno ma semplicemente salvaguardare la salute e anche la dignità delle centinaia di pazienti della Clinica così come del personale medico ed infermieristico, costretti a lavorare in condizioni spesso inaccettabili. La nostra voleva essere una denuncia pubblica del degrado in cui, ancora oggi, si trova la Clinica, simbolo della perdurante emarginazione/discriminazione che ancora oggi subiscono le persone sieropositive e pensavamo che la professoressa Mura, con tutta la Clinica, sarebbero stati al nostro fianco. Forse anche con un chiarimento pubblico circa le responsabilità politiche e amministrative dell’odissea della Clinica di Malattie Infettive durata più di vent’anni. Mai avremmo immaginato che si potesse arrivare a denunciare l’unica associazione che per vent’anni si è occupata di Aids, dentro e fuori dalla Clinica di Malattie Infettive. Tutti i soldi che spenderemo in questo assurdo processo saranno soldi tolti alla lotta all’Aids, all’informazione, alla prevenzione e al sostegno delle persone sieropositive.

Ecco il servizio di Mosinforma dell’Agosto 2013

Già dal 2012 il MOS chiedeva alla Clinica e all’Università tempi chiari per il trasferimento nella nuova clinica in costruzione da quasi vent’anni, dato che il Padiglione Rosso, dove oggi si trova la Clinica, è in fase di smantellamento totale e per questo abbandonato a sé stesso, dopo il trasferimento di tutte le altre cliniche ad eccezione di Malattie Infettive. Nel Settembre 2013 Il Rettore Mastino, in un incontro con il MOS, sosteneva che il trasferimento sarebbe avvenuto non oltre il 31 Ottobre, data che assicurò anche dopo le osservazioni del MOS sullo stato dei lavori. A Novembre incontrammo l’assessore regionale De Francisci che, dopo aver verificato con la direzione della ASL di Sassari, ci comunicò che l’apertura della nuova Clinica è prevista per Maggio 2014, data bel lontana da quella ipotizzata dal Rettore e dalla stessa direttrice Mura che prevedevano un trasferimento entro il 2013.

Leggi l’articolo sulla denuncia del MOS

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