A Sorso la media Cappai all’avanguardia nell’isola con «Io dico no alla violenza»

Home » featured » A Sorso la media Cappai all’avanguardia nell’isola con «Io dico no alla violenza»

Di Massimo Mele il 15 Marzo 2012. Nessun commento

Rassegna stampa: La Nuova Sardegna

Pubblichiamo di seguito, l’articolo de La Nuova Sardegna sul bellissmo progetto contro l’omofobia che, in Sardegna, ha impegnato due scuole medie, una di Sorso e una di Alghero. Da sottolineare che sono le uniche due scuole medie ad aver partecipato a questo progetto nazionale che si è sviluppato in molte città italiane coinvolgendo però solo scuole superiori. Sull’argomento ritorneremo nei prossimi giorni con approfondimenti e commenti dei partecipanti

L’omofobia si combatte a scuola. E il collegio dei docenti pensa di istituire un’aggravante per i bulli

SORSO. L’omofobia e il bullismo sono due aspetti di un meccanismo sottile e perverso, capace di insinuarsi tra i banchi di scuola: la violenza. Un cancro educativo che si può estirpare con interventi mirati, capaci di diffondere tra studenti, genitori e insegnanti il valore e la dignità di ogni persona. Come quelli previsti dal progetto nazionale «Io dico no alla violenza», al quale ha aderito la scuola media «Cappai» di Sorso: una delle poche in Italia a interessarsi di questo tema. Lo scopo dell’iniziativa è alto: prevenire e contrastare i fenomeni di violenza, fondati sulla intolleranza di razza, di religione, di genere, di identità di genere e di orientamento sessuale. La scuola di Sorso, nello specifico, si è inserita nel programma nazionale contro l’omofobia e il bullismo di matrice omofobica, condotto dall’Agedo nazionale (Associazione genitori parenti e amici di omosessuali) in virtù del protocollo d’intesa sottoscritto dal ministero delle Pari opportunità, dal ministero dell’Istruzione e dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale) che ha istituito la terza «Settimana contro la violenza». In tutta la Sardegna, hanno aderito al progetto «Io dico no alla violenza» soltanto due scuole (l’altra è la media di Alghero). Va sottolineato che sono anche le uniche due scuole medie d’Italia ad aver aderito all’iniziativa: tutte le altre collaborazioni arrivano da istituti superiori. La dirigente dell’istituto di Sorso, Maria Paola Curreli, spiega l’adesione del suo istituto ribadendo con forza l’idea che il contributo che la scuola può e deve dare per ridurre l’omofobia sociale sia determinante. «Essendo l’omofobia dettata dal pregiudizio – dice la dirigente – si può affrontare solo con la conoscenza e l’acquisizione di adeguate competenze sociali cioé con l’innalzamento del livello culturale». La scuola, nelle intenzioni del progetto, dovrebbe diventare un contesto accogliente in cui gli atteggiamenti, i comportamenti, i messaggi impliciti ed espliciti sono rispettosi di qualsiasi differenza e riconoscono valore e dignità a tutte le persone. E anche la comunità adulta della scuola, sensibilizzata e formata, può diventare una risorsa per alunne, alunni e genitori bisognosi di ascolto, di riconoscimento, di rispetto. Una necessità che si può facilmente trasformare in azioni concrete. Ad esempio, dal momento che fra le principali cause di bullismo nelle scuole c’è l’omofobia, il collegio dei docenti ha ritenuto efficace l’inserimento nel regolamento di istituto di una aggravante apposita e si prepara a introdurre questo paragrafo Il progetto ha coinvolto complessivamente tre classi terze, con i rispettivi docenti e i genitori. Giovedì 8 e venerdì 9 marzo, la media «Cappai» ha ospitato gli psicologi Daniele Terriaca e Federica Paragona, Paola e Carlo, genitori dell’Agedo di Roma; alcuni studenti del liceo classico Azuni di Sassari e alcuni esponenti del Mos che hanno lavorato al mattino con le classi e nei pomeriggi con docenti, educatori e genitori. Venerdì pomeriggio, in particolare, l’aula magna dell’istituto ha ospitato un interessante dibattito sul film «Due volte genitori». All’evento ha partecipato l’assessore comunale alla Cultura, Simonetta Pietri, che ha assunto l’impegno di organizzare insieme alla dirigenza scolastica un’iniziativa comune per la città su questo tema così importante.

Foto gay.tv

Pubblica un commento